IL PROVVEDIMENTO

Digital Services Act, ecco come sarà calcolata la tassa di vigilanaza per le Big tech

La Commissione Ue fissa il set di norme e chiarisce il perimetro ai fornitori. La riscossione dovrebbe essere applicata per la prima volta il prossimo autunno e le risorse serviranno a finanziare i costi sostenuti per le attività

Pubblicato il 02 Mar 2023

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La Commissione europea fissa le regole per la riscossione delle tasse sulla vigilanza per le piattaforme e i motori di ricerca online di grandi dimensioni. Le tasse dovrebbero essere riscosse per la prima volta nell’autunno 2023.

Come previsto dal Digital Services Act (Dsa), la Commissione può imporre una tassa ai fornitori sottoposti alla sua supervisione, che dovrebbe essere riscossa per la prima volta nell’autunno del 2023. Le risorse serviranno a finanziare i costi sostenuti per le attività di controllo della Commissione.

L’obiettivo delle nuove regole

Il regolamento, approvato da Bruxelles con atto delegato, punta a fornire certezza giuridica ai fornitori di servizi designati come Very Large Online Platforms o Very Large Online Search Engines, in conformità al Dsa: si tratta di provider con un numero medio mensile di destinatari attivi del servizio nell’Unione pari o superiore a 45 milioni di utenti (corrispondente a più del 10% della popolazione Ue).

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Il regolamento specifica le procedure per il calcolo e la riscossione della tassa di vigilanza, fornisce dettagli sui costi complessivi stimati da coprire con le tasse riscosse e sulla determinazione delle singole imposte.

Gli obblighi per i fornitori di servizi designati come Very Large Online Platforms o Very Large Online Search Engines diventeranno applicabili quattro mesi dopo la loro designazione formale in conformità al Dsa.

Il regolamento delegato proposto oggi arriva dopo una consultazione pubblica sulla bozza tra dicembre 2022 e gennaio 2023. L’atto delegato sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno 3 mesi di tempo per esaminarlo e se lo riterranno potranno chiedere una proroga di altri 3 mesi.

L’obbligo di comunicare il numero di utenti

Ogni sei mesi le piattaforme, ad eccezione delle Pmi e delle micro imprese digitali, dovranno comunicare dovranno pubblicare il numero dei loro utenti attivi nell’Unione europea,  anche questo obbligo stabilito dal Dsa.  Lo scopo della comunicazione del numero di utenti è determinare se le piattaforme e i motori di ricerca online possono essere definite piattaforme molto grandi (Vlop) o motori di ricerca online di dimensioni molto grandi (Vlose) che raggiungono oltre il 10% della popolazione Ue o 45 milioni di utenti. “Le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni saranno soggetti a obblighi aggiuntivi, come la valutazione del rischio e l’adozione di misure di mitigazione del rischio”, spiega la Commissione.

Digital Services Act, cos’è e cosa prevede

La legge sui servizi digitali si concentra sulla creazione di un ambiente online più sicuro per gli utenti e le imprese digitali e sulla protezione dei diritti fondamentali nello spazio digitale e a tal fine definisce nuove norme in materia di:

  • contrasto dei contenuti illegali online, compresi beni, servizi e informazioni, nel pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali
  • lotta ai rischi sociali online
  • tracciabilità degli operatori commerciali nei mercati online
  • misure di trasparenza per le piattaforme online
  • vigilanza rafforzata

A tal fine verranno definiti una serie di responsabilità e un quadro chiaro in materia di trasparenza e responsabilità per i prestatori di servizi intermediari come:

  • mercati online
  • social network
  • piattaforme per la condivisione di contenuti
  • piattaforme ricettive e di viaggio online

Di conseguenza, tutti gli intermediari online che offrono i loro servizi nel mercato unico, siano essi stabiliti nell’Ue o al di fuori di essa, dovranno conformarsi alle nuove norme.

Le imprese saranno soggette a obblighi proporzionati alla natura dei servizi da loro offerti nonché alla loro dimensione e al loro impatto. Ciò significa che le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi dovranno rispettare requisiti più rigorosi.

I vantaggi del Dsa

La legge sui servizi digitali tutelerà i diritti e gli interessi legittimi di tutte le parti coinvolte, in primo luogo dei cittadini dell’Ue.

Gli utenti online nell’Ue avranno un maggiore controllo su ciò che vedono online, in quanto saranno in grado di comprendere o di essere informati in merito agli annunci visualizzati. Gli utenti potranno segnalare i contenuti illegali e la piattaforma sarà quindi tenuta a comunicare loro le decisioni prese.

La legge migliorerebbe la trasparenza delle norme per la moderazione dei contenuti online, offrendo nel contempo alle autorità e ai ricercatori un maggiore accesso ai dati per comprendere meglio lo spazio online, il suo impatto sociale e i possibili rischi.

Anche i minori saranno protetti meglio grazie alla legge sui servizi digitali. Alle piattaforme accessibili ai minori sarà vietato presentare pubblicità mirata basata sull’uso dei dati personali dei minori quali definiti dal diritto dell’Ue.

Le norme stabilite dalla legge sui servizi digitali mirano in particolare a tutelare:

  • la libertà di espressione e d’informazione
  • la libertà d’impresa
  • il diritto alla non discriminazione
@RIPRODUZIONE RISERVATA

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