L’INTERVISTA

Digital transformation, anche la sala riunioni diventa as a service

Le nuove tecnologie stanno trasformando profondamente il mondo della collaboration e della unified communication. E i system integrator si adeguano con offerte sempre più personalizzate e su misura. Stefano Durante: “La sfida dell’innovazione si gioca sull’efficienza e sull’affidabilità dei workplace”

Pubblicato il 02 Mar 2020

Stefano Durante

Una sala riunioni che possa contare sul massimo della tecnologia e dell’affidabilità, su strumenti digitali all’avanguardia per la collaborazione e la comunicazione, anche per chi si collega da fuori, e sull’assistenza di una “cabina di regia” da remoto che abbia tutto sotto controllo e predisponga volta per volta il necessario per i meeting. Tutto questo senza affrontare un grande investimento iniziale e senza doversi preoccupare della manutenzione o della messa a punto degli strumenti, ma pagando la soluzione “as a service”. A lanciare l’idea è Durante, system integrator nel campo della unified communication, che ha alle spalle una solida esperienza nel mondo telco, iniziata nel 1962 con i servizi di installazione e assistenza di centrali telefoniche. Oggi l’azienda, guidata dal ceo Stefano Durante, si occupa di progettare, installare, gestire ed effettuare la manutenzione di sistemi di Unified communications e di customer experience multicanali, on-premise, in hosting o in cloud, grazie alle certificazioni e alle partnership con Cisco, Avaya, e Microsoft.

Durante, ci spiega come funziona la sala riunioni “as a service”?

La ragione da cui nasce questa offerta è di evitare che i clienti debbano stanziare per queste soluzioni investimenti importanti che vanno nel capex, sostenendo il prezzo dell’acquisto. Così trasformiamo il costo della sala in un canone as a service per gli anni successivi, realizzando e mettendo a disposizione un video network operation service che si collega alle sale dei clienti e riesce a gestire da remoto tutte le operazioni che normalmente sarebbero di competenza di un tecnico on-site. E infine offriamo anche un servizio di concierge che risponde alle richieste di collegamento

Qual è dal vostro punto di vista la tendenza tecnologica del momento?

In generale è il momento del Cloud, che – a prescindere dal fatto che sia ibrido, pubblico o privato – pare ormai una direzione obbligata, soprattutto per le aziende che hanno più di una sede hanno bisogno di scambiare informazioni e far collaborare i propri dipendenti. La comunicazione deve essere possibile ovunque e con qualunque dispositivo, e gli strumenti devono essere integrati. Si deve assicurare a tutti di poter lavorare in mobilità e in smart working, e in secondo luogo si deve avere ben presente che la collaborazione non è fatta soltanto da applicazioni, come Webex o Teams, che supportiamo ai massimi livelli, ma anche di ambienti fisici, quindi lavagne interattive, sistemi di condivisione dei dati, videoconferenze. Al centro del nostro impegno c’è la volontà di voler fornire ai nostri clienti il meglio in entrambi questi aspetti, quello tecnologico e quello dell’allestimento degli spazi. In più siamo in grado di integrare i protocolli di comunicazione tra loro garantendo l’interoperabilità video tra vari sistemi. Infine possiamo occuparci della fase di domotica e dei controlli da remoto, dell’intelligente building system e dell’energia saving.

Durante smart working strumenti tecnologici che aumentano produttività

In cosa vi è utile in questo percorso il vostro background da “pionieri” delle tlc italiane?

Il concetto principale è quello di affidabilità, perché nel mondo delle tlc la continuità del servizio deve essere garantita al 99,9%. E’ un approccio che portiamo con noi anche nella unified communication, perché ormai è nel nostro Dna. Insieme a questo aspetto abbiamo imparato a customizzare e rendere sempre più flessibile l’offerta a seconda delle esigenze dei nostri clienti: siamo stati capaci di passare dal mondo hardware al mondo software, sviluppando una competenza applicativa che ci ha dato la possibilità di diventare hybrid system integrator.

Come sta cambiando il vostro mercato di riferimento?

Quello che stiamo registrando è il fatto che i clienti siamo sempre più consapevoli e a conoscenza delle soluzioni, più informati. Questo ci facilita nel nostro compito perché non si tratta soltanto di vendere, ma anche di arricchire l’offerta ai clienti ai clienti con nuove opportunità che gli strumenti digitali offrono e che bisogna imparare a usare. In pratica accompagniamo i clienti aiutandoli a sfruttare al massimo le soluzioni. Abbiamo un team che si accupa della  “customer delight experience” del cliente che  si occupa di ascoltare e dare al cliente quello che si aspetta e se possibile di più. Molti comprano la tecnologia e non ne conoscono appieno le potenzialità: per questo li aiutiamo nell’adozione degli strumenti, stimolandoli a migliorare la vita collaborativa in azienda con una sorta di formazione continua. E’ un percorso che parte prima della vendita: interagiamo con il cliente tramite demo e promo concepts e insieme costruiamo la soluzione migliore.

Qual è la sfida tecnologica più importante che state affrontando?

Un tema importante che non sempre viene compreso fino in fondo è che portare in cloud un sistema IT non è la stessa cosa di portare in cloud un sistema di communication e collaboration. Per spiegarlo basta un esempio: se una e-mail arriva con qualche secondo di ritardo non succede nulla, mentre la collaboration prevede l’utilizzo di real-time applications, e quindi deve funzionare bene e in tempo reale. Proprio la nostra storia che affonda le radici nelle tlc e il nostro know-how nelle real time application ci aiutano ad affrontare al meglio questa sfida, e a trarne il massimo delle possibilità per i nostri clienti. Inoltre siamo in grado di accompagnare chi ce lo chiede nel passaggio al cloud garantendo qualità del servizio, affidabilità, sicurezza e rispetto delle norme del Gdpr.

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