LO STUDIO

Digital Transformation, il Censis: “Pmi italiane ancora troppo lente”

Il report per Make in Italy: “Gli investimenti nelle smart manufacturing technologies sono in ripresa, ma è necessaria una nuova gestione dell’azienda per rimanere al passo con un mercato sempre più globale e veloce”. In costante crescita i fablab

Pubblicato il 13 Ott 2016

assicurazioni-digitale-informatica-161013134007

Nel “Digital economy society index 2016” dell’Ue l’Italia è al venticinquesimo posto in Europa, davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania. Questo nonostante gli investimenti nel digitale nel nostro Paese siano aumentati negli ultimi dieci anni di quattro punti percentuali, con un’accelerazione più decisa tra 2015 e 2016. La trasformazione digitale è una condizione necessaria non soltanto per lo sviluppo delle grandi imprese coinvolte dalla quarta rivoluzione industriale, ma anche per gli artigiani e le Piccole e medie imprese, che possono attraverso le nuove tecnologie ottenere risultati importanti riducendo i costi e aumentando efficienza e competitività. Sono le conclusioni a cui giunge lo studio “Dallo smontaggio della città-fabbrica alla nuova manifattura urbana“, realizzato da Censis su commissione di Make in Italy.

L’innovazione digitale sta operando grandi trasformazioni con importanti ricadute sulla manifattura – sottolinea la ricerca – attraverso le cosiddette Smart Manufacturing Technologies. Non sono solo le grandi imprese a essere coinvolte, per necessità di adeguamento, nel processo irreversibile della digital Transformation: se si vuole che il business cresca, questa è una condizione irrinunciabile anche per gli artigiani e le Pmi che, se dotate di sistemi intelligenti, possono operare in modo flessibile e veloce nella produzione, nella logistica e nella qualità, senza dimenticare il comparto della sicurezza”. Il report prende in esame anche i dati sull’e-commerce, che nel 2015 contribuisce in media per l’8,2% al fatturato delle Pmi, contro il 4,9% del 2014.

Ma in generale i progressi, secondo le rilevazioni del Censis, “sono ancora troppo lenti e ostacolano anche l’industria italiana che potrebbe trarre vantaggi da un uso più diffuso delle soluzioni di eBusiness”. Gli indicatori relativi all’uso del sito web (35,5%) e dei social media (37,3%), ad esempio, stanno migliorando ma sono ancora al di sotto della media europea (rispettivamente 55% e 39%).

“La situazione complessiva dimostra quindi che è sempre più necessaria una nuova gestione dell’azienda – conclude il Censis – che deve essere ripensata per rimanere al passo con un mercato sempre più globale e veloce e per raggiungere competitor di altri Paesi più digitalizzati”.

Dallo studio emerge anche che è in costante crescita in Italia il fenomeno dei “fablab“, i piccoli stabilimenti innovativi che offrono servizi personalizzati di fabbricazione digitale: “Se da un lato non si arresta la fase della proliferazione- sottolinea lo studio – dall’altra non si notano fenomeni di vero e proprio consolidamento. I fablab rimangono un fenomeno con un evidente carattere ‘bottom up’ fortemente caratterizzato dall’intraprendenza di singoli soggetti privati, anche se emergono alcuni tentativi di favorirne l’apertura da parte di soggetti istituzionali”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati