“Per avere successo, le aziende devono utilizzare e monetizzare i dati disponibili, costruire intelligenza digitale, accelerare l’innovazione, digitalizzare ed integrare le funzioni e competenze tradizionali del business”. Marco Salera, managing director di Accenture Products Consulting, commenta così i risultati dell’ultimo studio condotto dalla multinazionale statunitense, intitolato “Increasing Agility to Fuel Growth and Competitiveness”.
La maggior parte delle aziende (57%) è convinta che la tecnologia possa essere un ottimo alleato per ottimizzare i modelli operativi e, soprattutto, per dimezzare i costi. In generale, emerge una grande fiducia del tessuto imprenditoriale nei confronti dell’innovazione: l’81% degli intervistati sostiene che il business digitale sia un catalizzatore di crescita strategica, mentre il 77% è d’accordo sul fatto che le strategie digitali permettano di adottare nuovi modelli operativi. Per quel che riguarda l’Italia, è interessante notare che poco più di un’azienda su 2 reinveste i risparmi ottenuti dall’ottimizzazione dei costi sulle tecnologie digitali. “Lo studio dimostra che le strategie di business digitale svolgono un ruolo importante nell’aiutare le aziende a ottenere la necessaria flessibilità per competere sul mercato”, aggiunge Salera.
In generale, Accenture ha registrato una fatica nell’indirizzare gli investimenti per la crescita: le difficoltà maggiori per allineare risparmi e reinvestimenti risiedono nell’identificazione delle aree di business su cui investire (34%); nella mancanza dei giusti talenti per affrontare il cambiamento (25%), nello scarso utilizzo degli analytics (19%).
L’analisi, che ha coinvolto 682 senior executive (C-level e loro diretti riporti) in 13 Paesi nel mondo, tra i quali l’Italia, ha svelato che solo il 25% degli intervistati nel nostro Paese è convinto che la propria leadership prenda le iniziative più idonee a raggiungere gli obiettivi di riduzione dei costi e che l’azienda sia in grado di individuare e cessare le attività commerciali e gli investimenti che non producono valore. Complessivamente solo il 39% ritiene che il reinvestimento dei risparmi sia coerente con la strategia di business della propria azienda.