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Digitale, cioè umano: in un libro le scommesse a prova di futuro

Esce il saggio “(IN)coscienza digitale” di Michele Petrocelli: fra pensiero laterale e capacità critica, la strada per una quarta rivoluzione industriale a misura di persone. Ecco perché la sostenibilità passa dal ripensamento di scuola, management, società

Pubblicato il 16 Gen 2023

libro

Dalla prenotazione di una vacanza all’acquisto di un prodotto, le nostre vite sono sempre più affidate a notifiche e suggerimenti digitali. Perché anche i dispositivi più comuni riconoscono i volti, analizzano i dati che riguardano la nostra salute, accompagnano i nostri allenamenti. E ci guidano in ogni ambito della quotidianità. Grazie all’utilizzo di Intelligenza artificiale, robotica, realtà virtuale, big data, è già scattata una rivoluzione a doppio taglio che se da un lato facilita il quotidiano, dall’altro consegna le nostre scelte alle “macchine” con conseguenze non sempre prevedibili. In ballo c’è l’“(IN)coscienza digitale”. Uno stato che Michele Petrocelli analizza nel suo libro (Lastaria edizioni, 444 pagine, 18.50 euro) indagando le conseguenze politiche, economiche e sociali della trasformazione tecnologica in atto.

Chi è l’autore del libro

Laureato in Economia e con Dottorato di Ricerca (PhD) in “Economia e Finanza nel governo dell’impresa”, entrambi presso l’Università Sapienza di Roma, Petrocelli lavora dal 2001 al ministero dell’Economia e delle Finanze dove ricopre il ruolo di dirigente generale responsabile dei progetti trasversali ed è responsabile della struttura per la digitalizzazione e l’innovazione del Dipartimento del Tesoro. Dal 2004 è docente all’Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma, dove insegna Economia politica, Economia e organizzazione aziendale e Strategie dell’innovazione ed è direttore del master in “Marketing Management”.

I punti di forza della rivoluzione digitale

In questo saggio, frutto di anni di studio e di ricerca come docente universitario, Petrocelli prova a indicarci una strada, puntando tutto sull’essere umano e su creatività, pensiero laterale, etica, morale, capacità critica. Ma soprattutto sulla consapevolezza e la conoscenza.

Per valorizzare queste qualità, così umane, ma così sottovalutate, occorre ripensare completamente la scuola, il management, la società, perché soltanto rendendo sostenibile il cambiamento radicale connesso con la rivoluzione digitale riusciremo a cogliere le opportunità che essa ci offre.

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