IL SUMMIT

Digitale per un mondo più equo: ecco la dichiarazione del G20

Nella dichiarazione finale i Paesi si impegnano a promuovere uno sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu, sfruttando le potenzialità dell’Ict. Riflettori puntati su lavoro e PA

Pubblicato il 10 Lug 2017

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Sfruttare le potenzialità della della digitalizzazione per dare forma a un mondo interconnesso “sostenibile”. E’ l’obiettivo che i Paesi del G20 si sono dati in occasione del vertice di Amburgo. Nella documento finale – “Shaping an interconnected world – i grandi della terra riconoscono che il digitale è una forza trainante della crescita globale, inclusiva e sostenibile che può contribuire a ridurre la disuguaglianza e raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.

“Dobbiamo superare i gap digitali – si legge della dichiarazione – che si determinano per motivi di reddito, età, geografia e sesso. Ci impegneremo a garantire che tutti i nostri cittadini siano interconnessi, in particolate stimolando lo sviluppo delle infrastrutture nei paesi a basso reddito. Promuoveremo l’alfabetizzazione digitale e le competenze digitali in tutte e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita”. Un focus è dedicato alla PA digitale che ricopre un ruolo cruciale nella creazione di una società più giusta e efficiente.

Per lo sviluppo delle startup e delle Pmi innovative il G20 si impegna migliorare l’accesso al credito e a sviluppare servizi finanziari più innovativi all’insegna del fintech.

“La fiducia nelle tecnologie digitali richiede una protezione efficace dei consumatori, dai diritti di proprietà intellettuale fino alla trasparenza e alla sicurezza – prosegue il documento – Sosteniamo il flusso libero delle informazioni, nel rispetto della privacy e dei diritti di proprietà intellettuale. La nostra roadmap per la digitalizzazione ci aiuterà a guidare il nostro lavoro”.

Un capitolo a parte è dedicato al lavoro nell’era del digitale. Si riconosce che la digitalizzazione offre opportunità grandi per l’aumento dell’occupazione ma allo stesso tempo solleva sfide per quanto riguarda le competenze, la protezione sociale e la qualità del lavoro.

“Riconosciamo quindi la necessità di educare e formare le persone con le competenze necessarie, l’importanza di migliorare la vita lavorativa e di aiutare i lavoratori ad adattarsi con successo al cambiamento”. Il tutto con un’attenzione particolare alla protezione e alle condizioni di lavoro. Quello su cui non si deve abbassare la guardia è la garanzia di un lavoro dignitoso: in questo senso verrà stimolato uno scambio continuo di buone pratiche.

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