IL REPORT

Il digitale fa paura alle imprese italiane, Swg: “Si teme perdita competitività”

Il 94% di imprenditori e top manager ritiene imprescindibili competenze adeguate e strutture tecnoloogiche. Ma solo le grandi e medie aziende sono passate davvero all’azione, in difficoltà le relatà più piccole

Pubblicato il 07 Ott 2019

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Il 94% di imprenditori e top manager ritiene che nel futuro nessuna impresa potrà prescindere da elevate competenze e struttura tecnologiche: è questo il principale risultato della ricerca condotta da Swg per EY presentata in occasione dell’EY Capri Digital Summit 2019.

“La percezione è che la tecnologia nei prossimi 10 anni sarà impattante su tutti i settori. La digitalizzazione è inarrestabile e ineludibile. Ma le imprese italiane sembrano non riuscire a tenere il passo”, è quanto emerso dal report. In dettaglio, secondo il 42% degli intervistati l’impatto tecnologico sarà forte soprattutto a livello di gestione dei dati e trattamento delle informazioni, mentre per il 36% impatterà sulla sanità (gestione dei data, genetica, biotecnologie) e per un altrettanto 36% sull’industria (automazione dei processi e dei controlli).

Cultura digitale e investimenti in innovazione

Secondo la ricerca le aziende più innovative sono grandi multinazionali o grandi imprese internazionali, mentre le istituzioni pubbliche, le organizzazioni no profit oltre e le Pmi procedono più lentamente nel percorso d’innovazione. Per oltre il 70% di top manager e lavoratori, le aziende italiane faticano ad accettare una cultura digitale d’impresa; inoltre, circa il 65% teme di investire in innovazione digitale. Per portare un contributo maggiore in termini d’innovazione è necessario cambiare l’approccio culturale dei manager (per il 62% degli imprenditori) e aumentare le competenze tecnologiche dei dipendenti (per il 40% della popolazione).

Manager e cittadini divisi sull’innovazione

Manager e cittadini hanno un’idea molto diversa sulle caratteristiche che un’azienda debba avere per essere considerata innovativa. Coraggio di “nuovi sentieri”, creazione di discontinuità, recupero del valore dai fallimenti le tre priorità per i manager. La capacità di fare investimenti è invece quella indicata dai cittadini.

Tra entrambe le tipologie di intervistati emergono preoccupazioni rispetto ai processi di innovazione: perdita di lavoro, perdita di competitività. “Per affermare una cultura dell’innovazione sarà importante quindi anche aiutare la popolazione a comprenderne le opportunità”, emerge dal report.

Tra le maggiori sfide legate all’innovazione, imprenditori e top manager indicano la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (55%) e l’adeguamento tecnologico delle imprese (36%).

Il report completo sull’innovazione di Swg per EY

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