LA PROPOSTA

Dipartimento trasformazione digitale, nuovi incarichi dirigenziali in deroga

Consentire la copertura dei posti disponibili nella dotazione organica bypassando i limiti vigenti per spingere l’attuazione dei progetti Pnrr. Lo prevede un emendamento al decreto legge PA-Bis. Intanto S&P accende i riflettori sulle difficoltà di Italia e Spagna. E secondo la Bei le imprese italiane sono al di sotto della media Ue per livello di digitalizzazione

Pubblicato il 21 Lug 2023

Palazzo_Chigi_-_Roma_(2010)

Consentire la copertura di incarichi dirigenziali presso Dipartimento per la Trasformazione digitale anche in deroga ai relativi limiti percentuali vigenti nell’ambito della presidenza del Consiglio. Con l’obiettivo di “garantire la celere, completa ed efficiente attuazione degli obiettivi affidati dal Pnrr“. È quanto prevede un emendamento al decreto legge PA-Bis in esame alla commissione Affari costituzionali e Lavoro della Camera, su cui è al lavoro il Governo.

Italia e Spagna nel mirino di S&P

Sebbene i progetti legati al digitale non rientrino fra quelli oggetto di modifiche per la quarta rata Pnrr, la spinta si fa necessaria per evitare impasse. Secondo gli analisti di S&P Italia e Spagna sono in ritardo sull’uso dei fondi Ue: “Alla fine del 2022 la Spagna e l’Italia hanno utilizzato rispettivamente solo il 10% e il 20% delle risorse disponibili. Sembra sempre più probabile che questi Paesi, così come altri governi che stanno beneficiando di ingenti sovvenzioni da parte dell’Unione Europea chiedano più tempo per intraprendere progetti di investimento complessi che riguardano gli obiettivi climatici, la digitalizzazione e la coesione sociale”.

Bei: solo il 41% delle imprese italiane ha investito in digitalizzazione

Secondo un rapporto della Banca europea degli investimenti (Bei) nonostante gli sforzi intrapresi dalle imprese, solo il 41% ha investito in digitalizzazione, contro il 53% della media Ue. Il 68% delle imprese italiane utilizza almeno una tecnologia digitale avanzata, una dato in linea con la media dell’Ue, ma la percentuale dell’Unione è superiore a quella italiana se si guarda alle realtà imprenditoriali che hanno adottato più di una tecnologia. I ripetuti shock economici non hanno però fermato l’innovazione delle imprese italiane. Il 47% delle imprese è andato avanti nello sviluppo o l’introduzione di nuovi prodotti, processi o servizi, superando in questo senso anche la media Ue che si attesta al 34%.

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