LO STUDIO

Il byod si fa sempre più strada: è tempo di digital workplace

Secondo un’indagine Ovum il 60,5% dei dipendenti aziendali utilizza almeno uno dei suoi device per lavoro. Ora l’IT dovrà cogliere le chance offerte dalle nuove abitudini disruptive

Pubblicato il 31 Mar 2016

Antonello Salerno

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Il 60,5% degli impiegati utilizza almeno uno dei propri device mobili per accedere alle informazioni messe a disposizione dall’azienda. Più nel dettaglio, il 47,2% di questa categoria di lavoratori utilizza lo smartphone a fini lavorativi (il dato non include chiamate e sms). La percentuale scende al 25,1% se si considerano invece gli impiegati che usano per ragioni professionali il proprio tablet, e al 7,8% se si prendono in considerazione gli wearable, come ad esempio gli smartwatch. Quanto ai laptop, a utilizzare i propri pc portatili per lavorare è il 4,1% degli impiegati.

I dati emergono dal quarto rapporto annuale di Ovum sull’enterprise mobility, che risale alla fine del 2015. “I risultati – spiega in un post sul blog aziendale Adam Holtby, che in Ovum è Enterprise mobility & IT service management research analyst – sono il frutto delle risposte di lavoratori, con mansioni differenti, provenienti da una grande varietà di regioni e di aziende, con l’obiettivo di capire meglio le loro abitudini di lavoro, e come i nuovi hardware e applicazioni stiano supportando i loro obiettivi di produttività”.

“Come dimostrano i dati – prosegue Holtby – le persone sono decisamente orientate ad affrontare il proprio lavoro utilizzando numerosi device, e non accettano di buon grado limitazioni che non consentano loro di raggiungere questo obiettivo”.

Così, conclude Holtby, “Si avverte il bisogno di servizi di desk e IT per riconoscere le nuove opportunità che potranno derivare da questi nuovi comportamenti del lavoratori, e come rendere possibile e supportare il modello di spazio di lavoro digitale verso il quale si sta muovendo il mondo del lavoro”.

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