IL REPORT

Donne e digitale, Italia fanalino di coda in Europa

Il nostro Paese al quartultimo posto nello scoreboard Ue che monitora la partecipazione femminile all’economia dell’innovazione. Retribuzioni più basse del 20% rispetto a quelle degli uomini. Peggio di noi solo Grecia, Romania, e Bulgaria. La commissaria Gabriel: “Serve un impegno di sistema da parte di governi, aziende ed educatori per invertire il trend”

Pubblicato il 10 Dic 2018

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La partecipazione femminile all’economia digitale presenta ritardi in numerose aree a livello europeo, con l’Italia che si mette in luce in negativo tra i singoli Stati membri. A rilevarlo è la prima edizione del Women in digital Scoreboard, il quadro di valutazione annuale lanciato dalla Commissione europea. Partendo dalla situazione complessiva della Ue, solo uno specialista su sei nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è donna, e solo un laureato su tre nelle cosiddette discipline “Stem”, che comprendono scienza, tecnologia, ingegneria e informatica.

Le retribuzioni delle donne nel settore Ict, evidenzia ancora l’indagine, sono inoltre inferiori in media del 20% rispetto a quelle degli uomini. Unica nota positiva, quella legata alle nuove generazioni: lo scarto di partecipazione tra i due generi si assottiglia infatti nella fascia di età più giovane, che comprende gli individui tra i 16 e i 24 anni. “Le donne rappresentano il 52% della popolazione europea, ma solo il 17% di loro lavora in ambiti legati all’Ict”, osserva a riguardo la commissaria europea Mariya Gabriel, per cui “dobbiamo sbloccare pienamente il potenziale delle donne nel dare slancio all’economia digitale. Governi, aziende, educatori e la società civile devono intraprendere azioni decisive per modificare questo trend”.

L’Italia, da questo punto di vista, risulta essere tra i Paesi dove il problema è più evidente. Per la precisione, peggio di noi fanno solo Grecia, Romania, e Bulgaria, agli ultimi tre posti di una graduatoria guidata da Finlandia e Svezia che nel complesso ci vede quartultimi, staccati a livello di punteggio in tutte e tre le aree principali del quadro di valutazione. Se infatti la media europea è di 50,2 punti per l’utilizzo di internet, di 53,1 punti per le skill degli utenti della rete e di 43,9 punti per le capacità specialistiche e l’occupazione, le cifre italiane si fermano rispettivamente a 35 punti (25mo posto), 37,9 punti (25mo posto) e 38,9 punti (18mo posto).

Il Women in digital Scoreboard, fa intanto sapere la Commissione europea, avrà da qui in avanti cadenza annuale: verrà pubblicato regolarmente con l’obiettivo di fornire tanto alla Commissione Ue quanto ai paesi informazioni basate sui fatti che possano essere analizzate per elaborare obiettivi di miglioramento

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