IL DISCORSO

Draghi: “L’e-commerce contribuisce a tenere bassa l’inflazione”

Il presidente della Bce: “Aumenta la trasparenza dei prezzi e intensifica la concorrenza tra fornitori e rivenditori”. Tra gli altri fattori citati anche i cambiamenti demografici, l’andamento delle materie prime e la globalizzazione

Pubblicato il 04 Feb 2016

A.S.

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L’e-commerce è uno dei fattori che contribuiscono a tenere bassa l’inflazione in Europa. A sostenerlo, durante un discorso a Francoforte, è Mario Draghi, presidente della Bce. “L’e-commerce, che aumenta la trasparenza dei prezzi e intensifica la concorrenza tra fornitori e rivenditori, può mantenere i prezzi bassi”, sottolinea. Tra le altre cause il presidente della Bce cita anche i cambiamenti demografici, l’invecchiamento della popolazione, l’andamento delle materie prime a lungo termine e più in generale l’evoluzione tecnologica. E poi la globalizzazione, che impedisce ai paesi sviluppati di importare la disinflazione dall’esterno.

“Ci sono forze nell’economia globale di oggi che cospirano per tenere bassa l’inflazione – afferma Draghi – Queste forze potrebbero far sì che l’inflazione ritorni più lentamente verso il nostro obiettivo. Ma non vi è alcuna ragione per cui esse dovrebbero portare a una inflazione più bassa in modo permanente”. Di fronte a questo quadro, in ogni caso, Draghi sottolinea che la Banca Centrale Europea “non si arrenderà”: “Se non ci arrendiamo alla bassa inflazione, e certamente non lo faremo – conclude – torneremo ai livelli in linea con i nostri obiettivi. I rischi di agire troppo tardi, superano i rischi di agire troppo presto. Non ci possono essere dubbi sul fatto che, se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe. Siamo consapevoli della necessità di limitare le distorsioni causate dalle nostre politiche, ma la priorità è la stabilità dei prezzi”.

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