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E-book, Iva al 4%. L’Aie: “Ora convinceremo l’Europa”

Il presidente Marco Polillo: “Risultato eccezionale grazie alla mobilitazione e al governo. Da gennaio nuovi scenari per l’Italia che legge”. Franceschini sul rischio infrazione Ue: “Ci difenderemo come Francia e Lussemburgo”

Pubblicato il 23 Dic 2014

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“Ora possiamo davvero dire che #unlibroèunlibro: dal 1 gennaio gli e-book in Italia saranno trattati come libri anche ai fini fiscali”. Lo afferma in una nota Marco Polillo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie), commentando l’approvazione della legge di stabilità che prevede l’applicazione dell’iva al 4% – e non più al 22% – ai libri digitali, come per i libri di carta.

“L’Italia riconosce così ufficialmente che un libro è un libro, al di là del supporto – ha proseguito Polillo – In questo modo si aprono scenari nuovi per la lettura in Italia: per questo è una vittoria di tutto il paese. Un successo per chi legge, che potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa”.

“Il risultato eccezionale – ha dichiarato il presidente degli editori italiani, ricordando la campagna che ha sostenuto la proposta – è frutto dell’impegno di oltre 40mila pollici in giù, degli autori, dei lettori, degli editori. Una mobilitazione di massa senza precedenti di tutti coloro che amano i libri. Un grazie sentito al Parlamento, al Governo, all’impegno preciso e costante del ministro Dario Franceschini, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al lavoro congiunto e trasversale di maggioranza e opposizione e soprattutto degli onorevoli Antonio Palmieri e Flavia Piccoli Nardelli. L’Italia ha scelto e cambia dal 1 gennaio – conclude Polillo – Adesso l’obiettivo, insieme al Governo, è far cambiare idea agli altri paesi d’Europa”.

E rispetto all’eventualità di una procedura d’infrazione che potrebbe essere aperta dall’Unione Europea è intervenuto nel pomeriggio Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e il Turismo: “Intanto la norma entra in vigore dal 1 gennaio e questo è già un grande successo – ha detto – Se poi ci sarà una procedura di infrazione da parte dell’ Ue ci si difenderà come hanno fatto Francia e Lussemburgo. Ovviamente – ha concluso – avvieremo un
lavro di convincimento in sede europea sottolineando che un libro è sempre un libro, anche se digitale”.

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