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E-commerce, Mimica (Ue): “Stesse regole e diritti in tutta Europa”

In un’intervista con il Corriere delle Comunicazioni il commissario per la Tutela dei consumatori in visita in Italia accende i riflettori sull’importanza di un unico punto di riferimento per imprese e cittadini. Al via la consultazione pubblica per rafforzare la sicurezza

Pubblicato il 15 Ott 2013

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Consumatori che condividano esattamente le stesse regole e gli stessi diritti su tutto il territorio europeo, al di là delle frontiere nazionali, che si tratti di acquisti fatti all’estero o di shopping on-line su siti che hanno base in altri Paesi dell’Ue. E’ l’obiettivo che si pone per i prossimi mesi Neven Mimica, commissario europeo responsabile della Politica dei consumatori, che oggi è impegnato nella sua prima visita ufficiale in Italia. Questa mattina l’incontro con Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari europei del governo Letta: “Sono stato felice di constatare – ha affermato su Twitter il commissario Ue – che su tante questioni siamo sulla stessa linea”. E poi l’intervento in Campidoglio al “Consumeeting 2013”, una sorta di stati generali sui diritti dei consumatori.

Con il Corriere delle Comunicazioni il commissario Mimica, 60 anni, originario di Spalato, con un passato di parlamentare, ministro e vicepremier con delega all’integrazione europea in Croazia, ha parlato della consultazione pubblica rivolta ai 500 milioni di cittadini europei appena lanciata dalla sua struttura. Un’iniziativa che si rivolge innanzitutto ai consumatori, alle associazioni di tutela dei loro diritti e alle imprese, e che si concluderà il 31 gennaio 2014. “Il nostro obiettivo – afferma Mimica – è di avere un approccio unitario, e misure unitarie, per affrontare tutti gli aspetti dei diritti dei consumatori, sia quando fanno acquisti on line, sia quando fanno acquisti di persona, nei negozi tradizionali, in Paesi diversi dal proprio”.

La consultazione sarà utile per sapere dai partecipanti quali siano a loro parere i mezzi d’indagine e di d’intervento migliori per scoprire e punire le infrazioni nei diversi Paesi, quali potrebbero essere le sanzioni più adeguate e come le autorità competenti potrebbero agire con il massimo dell’efficacia per evitare opacità o vere e proprie frodi. Per mettere cioè in comune tutti gli strumenti che potrebbero tornare utili da un confine all’altro per unire gli sforzi e ottenere risultati più concreti con sforzi minori e tempi burocratici contenuti.

“Soprattutto quella dell’e-commerce – afferma Mimica – è una nuova frontiera che si sta sviluppando molto velocemente, e in cui si registra il più forte aumento di competitività sui prezzi per i clienti. Proprio per questo vogliamo che rimanga sempre in linea con i principi generali della tutela dei diritti dei consumatori, oltre che con le regole sulla sicurezza dei prodotti”.

“Tra l’altro ogni anno insieme agli Stati membri e alle agenzie locali focalizziamo la nostra attenzione sull’analisi dei siti web che vendono prodotti digitali – afferma il commissario – e ogni anno ci si concentra su un aspetto differente delle vendite on line. In questo modo verifichiamo continuamente se e dove ci sono situazioni contraddittorie o siti web in conflitto con le norme. Quando si evidenziano problemi – conclude Mimica – si procede in due direzioni: prima si coinvolge direttamente chi gestisce i siti, per far loro presente cosa dovrebbe essere cambiato, e in un secondo momento si monitorano i risultati di queste segnalazioni. L’aspetto incoraggiante è che l’80% delle aziende contattate accetta i rilievi e interviene per modificare i propri sistemI”.

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