Lo studio

E-commerce per calmierare l’inflazione: vale 5 punti percentuali

The European House Ambrosetti lancia in collaborazione con Amazon il primo database prezzi-consumi che consente di monitorare l’andamento. Stando alle rilevazioni effettuate negli ultimi sei anni, grazie alle piattaforme di vendita online è stato possibile contenere i prezzi dei prodotti e limitarne l’aumento

Pubblicato il 10 Lug 2023

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L’e-commerce tiene sotto controllo l’inflazione. Lo dice, dati statistici alla mano, la ricerca (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) curata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Amazon: negli ultimi sei anni il tasso è del 5% inferiore a quello che sarebbe stato senza il forte contributo dello shopping su internet, ormai un’abitudine consolidata degli italiani. Nonostante la perdita di valore del denaro, i prezzi online si sono dimostrati più stabili negli ultimi tre anni rispetto a quelli del paniere Istat. Inoltre, proprio la stabilità dei prezzi online ha abilitato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022.

La ricerca è la prima realizzata nel nostro paese sulla relazione tra e-commerce, prezzi e consumi attraverso la costruzione di un database, unico in Italia, che ha compreso oltre 1 milione di rilevazioni di prezzi online su 23mila prodotti comparabili con i beni che compongono il paniere Istat dei prezzi. Inserendosi in dinamiche di inflazione ancora consistenti, lo studio fornisce e valida statisticamente un nuovo punto di vista sull’e-commerce: quello del commercio elettronico come strumento e leva per mitigare gli effetti dell’inflazione e del carovita. 

”La survey ad oltre 1.500 cittadini italiani condotta nel primo studio che abbiamo svolto in collaborazione con Amazon Italia ha evidenziato il ruolo sociale del commercio digitale: in un contesto di elevata inflazione, 6 italiani su 10 dichiarano che l’e-commerce abbia permesso loro di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto”, ha affermato Lorenzo Tavazzi, partner, The European House – Ambrosetti. ”Con questo secondo studio che si è avvalso del supporto dell’Istat abbiamo analizzato e verificato statisticamente queste evidenze”.

L’e-commerce mitiga gli effetti dell’inflazione

La prima ricerca di Ambrosetti in questo ambito, pubblicata a marzo, ha analizzato, attraverso una indagine campionaria, le percezioni dei cittadini italiani in relazione a e-commerce e costo della vita. La ricerca ha mostrato che l’inflazione rappresenta il problema maggiormente sentito per la maggioranza degli italiani, e che quasi il 90% dei cittadini intervistati afferma che il proprio potere d’acquisto si sia ridotto nell’ultimo anno. La ricerca ha anche mostrato il ruolo positivo svolto dal commercio online in questo contesto: secondo i cittadini intervistati l’e-commerce ha facilitato l’accesso a prezzi bassi e a una maggiore reperibilità, ampiezza e varietà dell’offerta.

Nello stesso mese di marzo uno studio di Idealoportava in evidenza risultati di segno opposto: il “Report sull’e-commerce in Italia 2023” mostrava un aumento dell’inflazione anche su Internet, generando nuove dinamiche nelle abitudini di consumo degli italiani. Tuttavia, il confronto tra i prezzi, facilitato proprio dall’online, è in molti casi il miglior alleato per il risparmio.

La nuova analisi economico-statistica realizzata da Ambrosetti sembra invece dar ragione alla resilienza dell’e-commerce: Abbiamo costruito il primo database in Italia per analizzare come i prezzi dei beni venduti tramite i siti di e-commerce evolvano nel tempo rispetto al livello generale dei prezzi del paniere Istat”, ha sottolineato Tavazzi. “Da qui abbiamo scoperto che in Italia i prezzi online si sono dimostrati più stabili anche in periodi caratterizzati da alta inflazione, sostenendo quasi 40 miliardi di euro di consumi negli ultimi 3 anni”.

Il progetto di ricerca ha beneficiato del supporto di Istat nella definizione del modello statistico, nella scelta dei dati e nella interpretazione dei risultati preliminari.

Un miliardo di euro in più da spendere

Il modello econometrico ha, inoltre, dimostrato statisticamente che in Italia un aumento di un punto percentuale della diffusione dell’e-commerce riduce l’inflazione (-0,02 punti) e aumenta i consumi (+845 milioni di euro). Soprattutto, se non ci fosse stato l’effetto della diffusione dell’e-commerce, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Inoltre, la diffusione del commercio elettronico, mitigando la riduzione del potere di acquisto e del reddito disponibile, ha messo in tasca agli italiani circa 1 miliardo di euro di ricchezza in più tra il 2020 e il 2022.

La ricerca ha evidenziato nove categorie merceologiche di largo consumo che hanno particolarmente beneficiato della stabilità dei prezzi online: gioielli e orologi, il fai da te, la salute e cura della persona, accessori e ricambi auto e moto, illuminazione, i grandi elettrodomestici, il giardino e giardinaggio, i giochi e giocattoli e i prodotti per la bellezza. Queste categorie raggruppano il 53% dei beni di largo consumo e rappresentano il 12,5% dei consumi degli italiani.

Per gli italiani sempre più shopping online 

Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat (aprile 2023) ha sottolineato l’importanza del contesto in cui si inserisce lo studio di The European House – Ambrosetti con Amazon. Inoltre, il rapporto “Cittadini e Ict” pubblicato sempre dall’Istat il 17 marzo scorso conferma che quasi un italiano su due utilizza abitualmente la rete per effettuare acquisti online o per interagire con la Pa.

La digitalizzazione indotta dalla pandemia (+6,5% è stato l’incremento della quota di persone over 14 che hanno utilizzato internet tra il 2020 ed il 2021) non è rientrata con la fine dell’emergenza sanitaria e, pertanto, si può ritenere che un maggior utilizzo della rete sia entrato nelle abitudini consolidate degli italiani. Il 48,2% degli individui di 14 anni e più ha effettuato acquisti online da privati e il 45,4% ha stampato o scaricato moduli dai siti web della Pubblica amministrazione negli ultimi 12 mesi.

Amazon impegnata nel contrasto al caro vita

“I risultati di questa ricerca premiano il nostro impegno a offrire sin dal primo giorno un’ottima esperienza di acquisto grazie a prezzi bassi, ampia selezione, consegne veloci, contribuendo al tempo stesso alla crescita delle imprese e dell’economia in generale. Un impegno che abbiamo intensificato nell’ultimo anno per contrastare il caro vita ed essere quindi ancora più vicini alle famiglie italiane”, è il commento di Amazon.

Amazon ricorda di aver incrementato le iniziative promozionali sia per i clienti Prime che per quelli non Prime, offrendo occasioni di risparmio lungo tutto l’anno e di aver ampliato la selezione dei prodotti disponibili con consegne veloci e senza costi aggiuntivi. L’azienda ha intensificato la comunicazione delle diverse opzioni per spendere meno, creando una pagina dedicata sul sito amazon.it dei 7 modi per risparmiare.

Ancora, nei recenti Made in Italy Days, i clienti di Amazon nel mondo hanno potuto acquistare più di 18.000 offerte su prodotti originali Made in Italy, “dando un impulso all’internazionalizzazione delle aziende italiane, registrando vendite dall’estero per oltre il 50%”, sottolinea la nota della piattaforma digitale.  “L’11 e 12 luglio si terrà il Prime Day, durante il quale saranno disponibili moltissime offerte, sia sui marchi più popolari sia sui prodotti delle piccole e medie imprese italiane. Infine, continuiamo a investire per far sì che Amazon sia un luogo in cui i clienti possono continuare a fare acquisti con fiducia. Solo nel 2022 abbiamo investito globalmente oltre 1,2 miliardi di dollari e dedicato 15.000 persone all’attività di protezione dei nostri clienti, dei nostri partner e del nostro store”.

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