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E-commerce, shopping online per 13 milioni di italiani

GfK Eurisko: in aumento l’acquisto di beni di largo consumo. Vincono le piattaforme di grandi catene di distribuzione. Ma la maggior parte degli e-shopper non ha particolari competenze di navigazione

Pubblicato il 10 Apr 2013

L.M.

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Sempre più persone acquistano online: sono già 13 milioni gli italiani che preferiscono usare il pc piuttosto che girare per negozi. Ma ormai non sono più solo oggetti costosi, introvabili o il mercato dell’usato a convincere gli internauti ad acquistare via web: ci sono anche i beni di largo consumo, addirittura la spesa del supermercato, per un giro d’affari che interessa 2,7 milioni di persone. Il dato emerge da un’indagine GfK Eurisko commissionata da Utenti Pubblicità Associati (Upa) e Google.

Secondo la ricerca, per acquistare online, gli italiani si affidano soprattutto alle catene di supermercati e negozi (75%) ma anche alle grandi aziende o marche (69%). È essenzialmente il passaparola a pubblicizzare questi canali tra amici, parenti e colleghi (60%); una parte importante arriva anche dai link su Internet (49%), cosi’ come dai media tradizionali: radio, tv, giornali e riviste (40%).

Eppure, si legge nell’indagine, la maggior parte di chi acquista “non ritiene di avere sviluppato, fino a oggi, particolari competenze per navigare e acquistare su Internet. È evidente quale sarebbe il potenziale se un numero maggiore di persone fosse pienamente informato della possibilità di fare acquisti online di prodotti di largo consumo”.

Quello che piace agli italiani degli acquisti sul web è il risparmio di tempo, il non dover portare pesi, il non dover fare fatica con il parcheggio e il non dover sottostare ai vincoli d’orario dei negozi (40%). Anche il risparmio è una componente fondamentale (37%), così come la possibilità di avere una maggiore scelta e assortimento di prodotti (32%). A frenarli, invece, è il “disagio della smaterializzazione”: l’82%, soprattutto quando si parla di acquistare alimenti, vuole ancora toccare con mano i prodotti per essere certo della loro qualità. Inoltre, per fare la spesa online bisogna sapere in anticipo cosa serve comprare (70%), mentre percorrere le corsie del supermercato è più facile perché si può prendere quello che si ha sott’occhio, o farsi ispirare da cibi che non erano nella lista. Non ultimo, il dover pagare un sovrapprezzo per farsi consegnare la spesa a casa (67%).

Riguardo al futuro, chi già acquista su Internet ha le idee ben chiare: “per il 60% degli intervistati – conclude l’indagine – ci sara’ un ‘boom’ di acquisti online nei prossimi 10 anni: una persona su due crede che si acquisteranno sul web sempre più’ categorie di prodotti, mentre il 10% è convinto che si arriverà’ a fare tutta la spesa direttamente online”.

“L’e-commerce è uno dei fenomeni più significativi degli ultimi anni e le previsioni di affermazione come una potente piattaforma per il consumo e la comunicazione vengono progressivamente confermate” ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa, nel corso della presentazione della ricerca.

“Prevediamo una progressione esponenziale dell’e-commerce da 10 a 50 miliardi nei prossimi 5 anni con almeno un miliardo di investimenti pubblicitari aggiuntivi. Se vogliamo far crescere il commercio elettronico dobbiamo attrarre le persone sulle piattaforme digitali investendo anche nei mezzi tradizionali” ha proseguito Sassoli. “La ricerca conferma l’importanza della marca anche nel commercio digitale: l’e-commerce è un passo verso una società più sostenibile perché fa risparmiare tempo, denaro, offre scelte più ampie e informa di più il consumatore. L’Ista dovrebbe inserirlo nel nuovo indice Bes che misura il benessere equo e solidale”.

“Sebbene l’Italia sconti ancora un ritardo nell’adozione del digitale rispetto a Paesi più avanzati, la ricerca riconferma trend di crescita interessanti, anche per il largo consumo. Un quarto degli intervistati è interessato a comprare prodotti di largo consumo online e quasi la metà riconosce all’acquisto via web benefici funzionali indiscussi” ha commentato Carlo D’Asaro Biondo, presidente South East Europe, Middle East and Africa di Google. “Si aprono dunque opportunità rilevanti per le aziende italiane. Grazie alla diffusione esponenziale di smartphone e tablet, oggi i brand possono ambire ad offrire alle persone esperienze di navigazione e di acquisto sempre più efficaci e coinvolgenti” ha proseguito D’Asaro Biondo. “E’ venuto il momento di mettersi in gioco e sperimentare nuove modalità di integrazione offline e online, al fine di valorizzare al meglio tutti gli asset della marca. Le aziende che meglio sapranno cogliere le sfide e le potenzialità dell’e-commerce oggi, saranno i vincitori di domani”.

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