IL CASO

E-fattura B2B promossa da Assosoftware: “Nessuna impasse del sistema”

Il presidente Bonfiglio Mariotti: “Più di 5 milioni i documenti transitati dai sistemi informatici gestiti dalle software house”. E sottolinea: “Lo Sdi funziona”

Pubblicato il 11 Gen 2019

F. Me

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Nessuna impasse per la e-fattura B2B. A poco più di una settimana dall’avvio della fatturazione elettronica obbligatoria, Assosoftware promuove il sistema. “Il riscontro è positivo, i numeri parlano da soli e smentiscono le affermazioni di quanti gridano all’impasse”, evidenzia Bonfiglio Mariotti, presidente dell’associazione, spiegando che al 9 gennaio erano più di 5 milioni le fatture transitate dai sistemi informatici gestiti dalle software house della società per conto dei loro clienti (oltre il 60% dell’intero flusso di fatture da e verso lo Sdi).

Assosoftware, associazione nazionale che riunisce e rappresenta i produttori di software gestionale, ha sottolineato che “è ovviamente presto per fare un bilancio, tuttavia le prime indicazioni fornite dai produttori di software e dalle imprese loro clienti permettono di delineare un quadro sostanzialmente positivo“. Secondo l’associazione, dalle rilevazioni fatte in questi giorni non risultano malfunzionamenti o errori nella comunicazione tra sistemi gestionali e Sdi, i dati sono inviati e ricevuti senza anomalie partico.

Parole che confermano quanto detto in question time alla Camera dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Non sono stati riscontrati malfunzionamenti, segnalati peraltro da un’unica associazione di commercialisti e non dall’ordine dei commercialisti – ha spiegato il titolare del Mef al question time alla Camera – sono state poste in essere numerose attività di monitoraggio del sistema per verificarne la tenuta e sonde ad hoc stanno rilevando in via automatica ogni 5-10 minuti eventuali anomalie. Le sonde, ha insistito, “non hanno evidenziato ad oggi alcuna anomalia”.

Durante il suo intervento Tria ha annunciato che il  sistema di fatturazione elettronica ha registrato 8,1 milioni di fatture “con uno scarto del 7,3%”, uno scarto definito fisiologico e molto più basso della percentuale registrata nei primo giorni di funzionamento delle e-fattura verso la PA che era stata del 30%.

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