Dall’adozione della fatturazione elettronica potranno arrivare per la Pubblica amministrazione risparmi per circa 6,5 miliardi di euro. Ad affermarlo è stato Daniele Franco (nella foto), ragioniere generale dello Stato, durante l’audizione di questa mattina in commissione di Vigilanza sull’anagrafe tributaria.
“La vera sfida sarà a marzo – ha detto – quando tutte le Pubbliche amministrazioni dovranno adattarsi e sarà uno sforzo che cercheremo di assistere e monitorare”. Sottolineando che il Mef e la ragioneria generale dello Stato hanno investito molto su questa misura, Franco ha aggiunto che si tratta “di un passo molto importante per
migliorare la valutazione dell’efficienza della spesa”.
“A fronte di circa cinque milioni di imprese italiane almeno due milioni sono fornitrici della Pubblica amministrazione, con un volume di risorse mobilitate per circa 135 miliardi all’anno e fatture scambiate nell’ordine di 60 milioni di unità per anno”, ha spiegato il ragioniere generale dello Stato, sottolineando che “i risparmi potenziali per effetto dell’estensione generalizzata dell’obbligo di fatturazione elettronica per circa 1,6 miliardi, che potrebbero salire a circa 6,5 miliardi qualora si arrivasse all’integrazione con sistemi di incasso e pagamento elettronici”.
Nel periodo dal primo al 14 luglio, ha spiegato Daniele Franco, il sistema per la gestione della fatturazione elettronica ha ricevuto 68.394 fatture, delle quali circa il 71% è stato correttamente inoltrato alle amministrazioni, mentre il peso degli scarti di lavorazione è sceso a circa il 30 per cento. La media giornaliera delle fatture ricevute è passato dalle 1.700 circa del mese di giugno, alle 5mila circa registrate nelle prime due settimane
di luglio. “Con un trend – ha concluso il Ragioniere generale – in decisa e costante crescita”.
“La fatturazione elettronica, entro marzo 2015, sarà una svolta epocale per l’Italia e sarà obbligatoria per tutte le Pa – sottolinea Giacomo Portas, presidente della commissione di Vigilanza sull’anagrafe tributaria – Dunque in futuro prossimo si potranno controllare on line i crediti nei confronti dello Stato, le Pa potranno verificare i propri debiti. Ne beneficerà anche la qualità della spesa della pubblica amministrazione, grazie a un confronto più puntuale”.