eBay a caccia di pmi italiane

Il sito di aste online si reinventa in nome del biz e punta sull’utenza professional. Barbara Bailini: “Mobilità, local, digitalizzazione e social stanno cambiando il modo in cui si fa commercio”

Pubblicato il 20 Dic 2012

Per 31mila aziende italiane è una realtà quotidiana. Nel corso degli anni eBay ha cambiato faccia, trasformandosi da un sito di aste online (così era nato nel 1995) in un canale di vendita diretta. Fino a ieri su eBay si vendevano solo oggetti usati a un ampio numero di utenti privati utilizzando il formato dell’asta, oggi invece il 64% degli oggetti venduti in tutto il mondo sono nuovi e venduti da utenti professionali a un prezzo prefissato con la formula del “compralo subito”. Un mercato che vale 62 miliardi di fatturato (dati 2011), oltre 105 milioni di utenti e 25 milioni di venditori, con una crescita costante anno su anno. La trasformazione di eBay da casa d’aste a piattaforma di e-commerce tocca anche il nostro paese, in cui l’azienda conta più di 11 milioni di utenti unici su base mensile, un miliardo di pagine viste, 18 milioni di annunci, 6.700 categorie e 31mila venditori professionali. “I costi di avviamento di un negozio sulla nostra piattaforma sono irrisori – spiega Barbara Bailini, responsabile marketing dell’area B2C – ed è una risorsa molto utile perché si nota un chiaro trend di crescita di acquisti online, con un +12% anno su anno a fronte di calo del 2% per il commercio tradizionale”.

Ora eBay si sta concentrando sui venditori professionali. La casa d’aste ha infatti lavorato per rendere più semplice l’utilizzo dei sistemi di vendita online alle aziende medie e piccole, oltre che ai grandi del settore. Peraltro, sulla piattaforma sono presenti sempre più spesso sia grandi catene di vendita sia marchi come Marco Polo, Euronics, Kappa, Monclick, K-Way, Cisalfa.
“I quattro driver della trasformazione – aggiunge Bailini – sono quelli della mobilità, del local, della digitalizzazione e del social. Trend che stanno cambiando il modo in cui si fa commercio”. La strategia di eBay, che ha una commissione del 10% sulle vendite dei seller professionali (del 5% sull’hi-tech) rispetto al 9% dei venditori privati, è quella di facilitare il più possibile le vendite. Da una parte utilizzando partner come Maxpo ed Edoc che sono in grado di aiutare un’azienda a portare il proprio magazzino sul canale, a fare vendita, post vendita e comunicazione, dall’altra spiegando in maniera semplice quali sono i requisiti per far crescere il profilo dei singoli negozi e arrivare sui mercati internazionali.

“Da questo punto di vista – spiega Andrea Moretti, responsabile degli affari legali – viene spiegato chiaramente cosa è necessario per fare una registrazione da venditore professionale, quali sono i requisiti della vendita a distanza previsti dalla normativa italiana e il diritto di recesso in particolare, quali le normative sulla fatturazione per le aziende che effettuino vendite online e infine tutto quel che riguarda Iva e tasse, compresa la possibilità di avere condizioni fiscali più vantaggiose grazie alla fatturazione con la sede europea di eBay nel Lussemburgo. Si pensava una volta che l’online fosse il Far west, in realtà è un ambito nel quale siamo in linea con tutta la normativa applicabile”.

Per i venditori professionali eBay offre tre livelli di servizio: un negozio base da 19 euro al mese in cui si pagano le inserzioni presentate, uno da 39 euro con una visibilità maggiore e in cui non si pagano le inserzioni, e infine uno internazionale pensato per i seller con grandi volumi di traffico che costa 299,95 euro e offre visibilità in tutti i mercati europei più Stati Uniti e Australia. “In cinque sezioni del sito raggiungibili dalla home page che abbiamo appena presentato – conclude Bailini – abbiamo riassunto quel che serve ai venditori professionali: aprire l’attività su eBay, migliorarla, strumenti da usare e altre utility, vendita in sicurezza e infine tutto quel che c’è da sapere sulla normativa. I parametri con i quali valutiamo se un venditore è premium sono quattro e servono a dare garanzia agli utenti e a premiare i migliori negozi online sulla nostra piattaforma: un circolo virtuoso che funziona molto bene”.

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