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E-commerce, pioggia di sanzioni: proliferano i siti “truffa” in Italia

Numerosi i provvedimenti dell’Antitrust negli ultimi mesi a carico in particolare di piccoli venditori di prodotti soprattutto di elettronica. Nel mirino l’offerta di “pezzi” non disponibili, la mancata consegna della merce o l’impossibilità di farsi rimborsare. Un fenomeno preoccupante che non fa bene allo sviluppo del digitale

Pubblicato il 23 Ott 2019

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Sanzioni su sanzioni. Provvedimenti su provvedimenti. Sono oramai all’ordine del giorno le comunicazioni dell’Antitrust su misure volte a richiamare all’ordine e persino bloccare operatori e-commerce che si rendono protagonisti di pratiche a dir poco truffaldine ingannando gli utenti in merito alla disponibilità di prodotti ma anche non consegnando la stessa e non provvedendo a rimborsare i consumatori.

L’ultima sanzione, in ordine temporale, è di oggi: 515mila euro la multa comminata a tre operatori e-commerce per pratiche commerciali scorrette.  Le società coinvolte – rende noto l’Autorità -operano nella vendita online di apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni e di altri componenti attraverso i rispettivi siti aziendali. Si tratta di Tecnotrade S.r.l.s. (www.tecnotradeshop.it.), sanzione 65.000 euro; HP Group S.r.l. (www.plazalo.com), sanzione 200.000 euro; Tiger Group S.r.l. (https://www.tigershop.it), sanzione 250.000 euro. “I tre procedimenti istruttori hanno consentito di accertare che gli operatori offrivano online prodotti che non erano disponibili, non procedevano a consegnare ai consumatori la merce da questi acquistata, né restituivano le somme versate nonostante i reiterati reclami e gli annullamenti degli ordini da parte dei consumatori”, si legge nella nota dell’Antitrust che ci tiene a puntualizzare che “l’intervento si inquadra in un filone più ampio volto ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo dell’e-commerce, anche attraverso la repressione dei fenomeni più gravi quali la mancata consegna della merce ordinata e regolarmente pagata dai consumatori, l’ostacolo al rimborso e la divulgazione di informazioni fuorvianti in merito al reale stato degli ordini di acquisto”.

Di recente l’Autorità, a seguito dell’avvio di un procedimento istruttorio, ha adottato un provvedimento cautelare nei confronti della società Adb Interior Srls, attiva nella vendita online di oggetti di arredamento, attraverso il sito internet www.adbinterior.it. “Nello specifico, è stato ordinato alla società di sospendere ogni attività diretta alla vendita di prodotti non disponibili e all’addebito anticipato di corrispettivi per beni che non risultino in giacenza nei magazzini o che non siano comunque pronti per la consegna”.

Nel mirino anche il buy and share, la “truffa” piramidale: multe per oltre 1 milione

Nel mirino anche le cosiddette attività buy and share che consentono acquisti di prodotti a prezzi scontatissimi, attraverso un meccanismo piramidale (chi è in basso paga per gli altri) – pratica più volte segnalata dalle associazioni dei consumatori. L’Antitrust ha avviato un procedimento di accertamento nei confronti della società Oobs S.r.l.s. (sito: shoppati.it) e due procedimenti nei confronti delle società Girada S.r.l.s. (sito: girada.it) e Zuami S.r.l.s. (sito: zuami.it) per contestare la mancata ottemperanza ai provvedimenti n.27636 (PS10842B) e n.27637 (PS11175) del 10 aprile 2019 con i quali i professionisti erano già stati sanzionati.

In particolare, le condotte oggetto di indagine riguardano un’offerta commerciale di beni a prezzi particolarmente scontati alla quale non corrisponde l’acquisto del bene, ma una mera prenotazione: “per acquisire il prodotto, infatti, il consumatore deve attendere che altri consumatori effettuino un analogo “acquisto”. Inoltre, l’ottenimento e la consegna del bene sono resi estremamente aleatori, non essendo noti i meccanismi di scorrimento della lista ed i tempi di attesa”, spiega l’Autorità.

L’Autorità – che si è avvalsa della collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza – contesta anche il mancato riconoscimento del diritto di recesso e il mancato rimborso di quanto originariamente versato. Concluse in precedenza sei istruttorie che hanno accertato plurime violazioni del codice del Consumo. Si tratta, in particolare, dei soggetti titolari dei nomi di dominio girada.com, zuami.it, bazaza.it, listapro.it, shopbuy.it, ibalo.it e 66×100.com.

“Nello specifico, gli operatori, seppure con modalità differenziate, hanno promosso una particolare offerta commerciale nella quale i consumatori sono stati invitati ad “acquistare” prodotti ad un prezzo particolarmente scontato, versando immediatamente il prezzo scontato richiesto, salvo poi dover attendere, per poter conseguire il prodotto, che altri consumatori effettuassero un analogo acquisto. Al fine di ottenere il bene al prezzo scontato, il consumatore doveva inoltre attivarsi per individuare direttamente i nuovi acquirenti, generalmente 2 o 3, ovvero attendere in una specifica lista gestita dal venditore che altri consumatori “acquistassero” il medesimo prodotto”, ei legge nalla nota dell’Autorità.

L’Autorità ha accertato che, in realtà, il pagamento richiesto costituisce una mera prenotazione del bene e non il prezzo scontato di acquisto del bene medesimo. Infatti, solo le prenotazioni e i versamenti effettuati da altri consumatori consentono al primo consumatore di conseguire il bene prescelto al prezzo di prenotazione. Nel caso di attesa nella lista del venditore, inoltre, non vengono resi noti i meccanismi di funzionamento, scorrimento della stessa lista ed i tempi di attesa, aspetti che rendono estremamente aleatorio l’ottenimento e la consegna del bene.

Gli accertamenti istruttori hanno altresì evidenziato che ai consumatori viene impedito l’esercizio di diritti contrattuali, ovvero di essere rimborsati di quanto originariamente versato, di acquisire il prodotto ad un prezzo di mercato e di esercitare il diritto di recesso.

Le violazioni del Codice del Consumo rilevate sono state ritenute gravi in considerazione delle condizioni particolari e aleatorie dell’offerta, in grado di attrarre un numero sempre crescente di prenotazioni e di ingannare un numero crescente di consumatori, nonché condizionare indebitamente coloro che vi hanno aderito.

Gli operatori coinvolti sono stati complessivamente sanzionati dall’Autorità per oltre un milione di euro, così ripartito: Girada S.r.l.s. (PS10842B sito: girada.com), sanzione 350.000; Zuami S.r.l.s. (PS11175 sito: zuami.it), sanzione 100.000; Gladiatori Roma s.r.l.s. (PS11211 sito: bazaza.it e listapro.it), sanzione 200.000; Shop Buy S.r.l.s. (PS11262 sito: shopbuy.it), sanzione 150.000; Ibalo S.r.l.s  (PS11283 sito: ibalo.it) sanzione 130.000; E Co World (PS11261 sito: 66×100.com), sanzione 100.000.

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