LA RICERCA

La pandemia mette il turbo all’e-commerce: assunzioni a +51%

I dati dello studio Kooomo: sull’onda dello sviluppo del commercio elettronico nascono nuove professioni sempre più ricercate dai brand. Come il success manager specializzato nelle vendite online, il markeplace account manager e il virtual assistant

Pubblicato il 10 Mag 2021

smart working

L’emergenza Covid-19 e le limitazioni imposte dai vari livelli di lockdown hanno comportato dal 2020 una crescita importante dell’e-commerce, che si è riflessa in un aumento delle posizioni dedicate a questo settore. A trainare la crescita il fatto che il comparto dell’e-commerce sia arrivato per la prima volta a valere in Italia 30,6 miliardi di euro, con circa 29 milioni di utenti coinvolti. Questo trend non ha influenzato così soltanto il mondo dei consumatori, ma anche quello del lavoro, dal momento che dallo scorso anno il mercato ha iniziato a rivolgere l’attenzione verso figure professionali nuove, specializzate sui canali di vendita online. E’ quanto emerge da una recente ricerca realizzata da Kooomo, piattaforma specializzata nell’affiancare le imprese a strutturare un proprio canale di vendita online e internazionalizzare fornendo servizi e formazione.

Da oggi al 2030, secondo i dati di Kooomo, fino a 100 milioni di persone dovranno trovare un impiego diverso dal proprio, acquisendo nuove e più sofisticate competenze per poter rimanere appetibili sul mercato: si stima che il 25% di lavoratori in più rispetto a quanto previsto in precedenza potrebbe dover cambiare occupazione a breve. E il riscontro è già evidente se si analizza quanto avvenuto nel 2020, quando le assunzioni per i ruoli connessi all’e-commerce sono aumentate del 51% rispetto all’anno precedente.

“Portare nuove aziende e nuovi consumatori sui canali online ha accelerato quel processo di innovazione nel mondo delle professioni connesse al digitale che era già in atto – spiega Jennifer Puzzo, manager di Kooomo – All’inizio dell’epidemia il primo ruolo che abbiamo visto evolversi è stato quello dell’e-commerce manager. Non più soltanto un professionista con skill gestionali, ma una figura a tutto tondo che ha dovuto inserire fra le sue capacità anche quelle di crisis e success management. Nasce così la figura dell’e-commerce success manager – prosegue – un esperto capace di fare fronte alle nuove e improvvise esigenze che il mercato impone”. Tra i compiti dell’e-commerce success manager ci sono le strategie per il successo e la crescita delle vendite online, il monitoraggio delle performance dei server, quello della scalabilità del sito e dei diversi canali di vendita online, la personalizzazione dell’esperienza degli utenti lungo tutto il customer journey, e non ultimi la logistica, il customer care e le disponibilità di prodotto. “I crolli improvvisi di siti di e-commerce che prima della pandemia non erano così sollecitati – spiega ancora Puzzo – pensiamo ai supermercati, oppure la difficoltà di approvvigionamento di alcuni prodotti, sono solo alcune delle problematiche che i nuovi professionisti dell’e-commerce si sono trovati a gestire”.

Ma i nuovi ruoli legati all’e-commerce non riguardano soltanto le emergenze, ma anche l’affiancamento a una grande platea di utenti che non hanno dimestichezza con i canali digitali: “Prende forma così la figura del virtual assistant – aggiunge Jennifer Puzzo – uno specialista ibrido che da una parte svolge un ruolo legato al customer care, con competenze sempre più legate alle tecnologie utilizzate nell’acquisto piuttosto che al prodotto stesso, e dall’altra al vero e proprio store manager”.

Ultimo elemento che ha contribuito in maniera determinante all’evoluzione delle figure professionali che ruotano attorno al mondo dell’e-commerce è il ruolo sempre più importante acquisito dai marketplace, con un utente su due che compie acquisti dai marketplace, il 49% dei quali cerca i prodotti direttamente su Amazon. nasce così il Marketplace account manager, “una figura professionale in grado di ottimizzare la vendita dei prodotti dei vari brand sui diversi marketplaces e comparatori di prezzo, da Amazon a Tmall, passando per quelli dedicati alla moda come Farfetch e Zalando”, spiega Puzzo, aggiungendo che a queste figure viene richiesto di saper scegliere i marketplace e i prodotti, di saper creare contenuti seo-friendly, e di saper valutare dinamicamente il pricing, la gestione degli ordini e la logistica.

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