E-COMMERCE

La vendita di capi contraffatti spopola sui social di Zuckerberg: Gucci, Chanel e Vuitton i brand più piratati

Secondo un’analisi di Ghost Data sono Facebook, Instagram e Whatsapp le piattaforme più utilizzate: individuati quasi 50mila falsari. I vertici di Meta: “Stiamo migliorando ogni giorno, il nostro obiettivo è fermare il fenomeno”

Pubblicato il 09 Feb 2022

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Oltre 26mila account di “falsari” attivi su Facebook, oltre 20mila su Instagram. E’ uno dei risultati dell’indagine condotta nel 2021 dalla società Ghost Data, resa nota da Reuters, secondo cui la vendita di prodotti contraffatti sui social di proprietà di Meta è in aumento rispetto all’anno precedente, ma in calo rispetto al picco del 2019 (quando furono identificati circa 56mila account “pirata”). Circa il 65% del business fa capo alla Cina, il 14% alla Russia e il 7,5% alla Turchia. Gucci, Chanel, Prada e Vuitton i brand più contraffatti.

Le dimensioni del black market

Un “black market” in espansione contro cui i vertici di Meta stanno dirigendo le proprie strategie di contenimento allo scopo di spingere i propri obiettivi nel commercio online. “La vendita di prodotti contraffatti e le frodi rappresentano un problema che persiste da sempre con le nuove tecnologie – fa sapere un portavoce di Meta in una nota -. Stiamo migliorando ogni giorno nel fermare questo tipo di fenomeno e reprimere i truffatori”.

“Facebook e Instagram si stanno rivelando mercati chiave per le merci contraffatte – fanno sapere da Kroll, società di investigazione privata assunta dai brand colpiti -. Era eBay 10 anni fa e Amazon cinque anni fa, ora le cose stanno cambiando”.

I nuovi strumenti a portata di “falso”

Ghost Data è una società di analisi italiana fondata dall’esperto di sicurezza informatica Andrea Stroppa (è anche consulente per il World Economic Forum). Secondo la ricerca i social di Meta, a differenza di e-Bay e Amazon, offrono più strumenti ai contraffattori: il maggior numero di canali, l’invio di messaggi privati e i contenuti “a scomparsa” come le storie di Instagram facilitano il mercato dei falsi. Secondo Ghost Data inoltre si registra un aumento della tendenza a chiudere intere transazioni sulle piattaforme stesse senza collegarsi a siti esterni.

La sfida per i brand del lusso

Nel 2020, Chanel, Lacoste e Gant hanno lanciato un appello alla Commissione europea volto a aumentare la cooperazione tra marchi e siti tra cui eBay, Alibaba e i marketplace di Facebook per combattere la contraffazione.

Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il commercio globale di prodotti contraffatti è stato di 464 miliardi di dollari nel 2019, ma il boom dell’e-commerce nel 2020-21 ha portato a una crescita massiccia della fornitura di merci contraffatte online. Le frodi si sono inoltre moltiplicate durante la pandemia di Covid e gli sforzi di Usa e Ue non si sono dimostrati in grado di contenere il fenomeno.

Chanel, Gucci e Prada hanno affermato che la loro lotta contro i contraffattori ha portato alla rimozione di centinaia di migliaia di post sui social media lo scorso anno, ma non hanno commentato in modo specifico i servizi di Meta. Il proprietario di Vuitton e Fendi ha investito 33 milioni di dollari per combattere la contraffazione nel 2020.

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