L’EVENTO

Economia digitale, Xi Jinping: “Dalla Cina porte aperte alla collaborazione”

Il messaggio del presidente della repubblica popolare cinese alla quarta conferenza mondiale su Internet di Wuzhen: “Pronti al confronto con gli altri Paesi per rispettare la sovranità del cyberspazio e promuovere partnership”

Pubblicato il 04 Dic 2017

A. S.

Xi-Jinping

Lo sviluppo e le opportunità dell’economia digitale sono al centro della quarta edizione della conferenza mondiale su Internet, in corso fino al 6 dicembre in Cina, a Wuzhen, con la repubblica popolare che vuole sempre più accreditarsi come snodo centrale dell’economia digitale, superando progressivamente le barriere, le chiusure e le censure che l’avevano caratterizzata nel temo. Di questo sforzo risente anche il titolo dato all’edizione 2017 della manifestazione: “Sviluppare l’economia digitale per l’apertura e i benefici condivisi, costruire una comunità per un futuro comune nel cyberspazio”.

Ma a testimoniare il nuovo impegno della Cina è soprattutto il messaggio che Xi Jinping ha indirizzato all’evento, in cui il presidente della Repubblica cinese sottolinea le opportunità offerte dalla digital economy: “L’economia digitale fiorirà e tutte le nazioni dovrebbero essere in grado di beneficiarne”, afferma, e aggiunge: “le porte della Cina non saranno mai chiuse al mondo, saranno ancora più aperte. Lo sviluppo del cyberspazio della Cina è entrato nella corsia di sorpasso”. Così la prospettiva, secondo il presidente della repubblica, è quella di una Cina che lavori sempre più a stretto contatto “con la comunità internazionale per rispettare la sovranità del cyberspazio e promuovere partnership”.

All’evento prendono parte alcuni dei più noti esponenti dell’economia digitale, tra i quali il Ceo di Google, Sundar Pichai, e i Ceo di Apple, Tim Cook, che nel suo intervento ha messo l’accento sulla presenza di Apple in Cina, dove la società di Cupertino ha contribuito alla creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, secondo le cifre riportate da Cook, con gli sviluppatori cinesi che hanno portato nelle casse del Paese ricavi per 112 miliardi di dollari.

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