IL CASO

Edifici intelligenti, la Rai fa da apripista

L’azienda punta alla valorizzazione dei suoi asset immobiliari. Avanti tutta sul building information modeling. In campo il Politecnico di Milano

Pubblicato il 16 Apr 2016

Deborah Appolloni

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Il Bim entra in Rai. La televisione pubblica, che può vantare un patrimonio edilizio pari a circa un milioni di metri quadrati, farà da apripista in un progetto di ricerca sullo sviluppo di una “Linea guida proprietaria” per l’implementazione del building information modeling nei processi gestionali del patrimonio edilizio che vede coinvolto il Dipartimento di architettura e ingegneria dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano e il settore Asset immobiliari e servizi di Rai Spa.

“Il modello a cui stiamo lavorando – spiega Giuseppe Martino Di Giuda, docente del Dipartimento di architettura e ingegneria dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano – sotto la mia responsabilità scientifica, il coordinamento tecnico di Valentina Villa (curatori dell’edizione italiana del Bim Handbook per Hoepli, ndr) e di Gianluca Pulciani per il settore Asset immobiliari e servizi di Rai Spa, è quello usato dai proprietari e gestori immobiliari del mondo anglosassone, americano in particolare, che hanno ottenuto importanti risultati di riduzione dei costi gestionali nell’ordine del 15%. Un altro elemento importantissimo è la gestione dei dati: questa metodologia permette di mettere a sistema una mole di informazioni sul patrimonio, altrimenti impossibili da gestire e tenere sotto controllo.

Inoltre, vorrei sottolineare che rispetto a questo tema sono direttamente coinvolti anche la società Scientifica ISTeA presieduta da Angelo Ciribini e il mio direttore di Dipartimento Stefano della Torre in qualità di Presidente di buildingSMART Italia”.

Finora il progetto ha affrontato le fasi di audit e di definizione degli obiettivi, mentre nei prossimi mesi si partirà con la stesura della Linea guida che verrà verificata e validata sul campo procedendo alla modellazione e simulazione d’uso nella sede regionale della Rai di Bologna.

“Il lavoro che stiamo facendo con la Rai – continua Guida – potrebbe diventare di fatto un modello sia per la committenza pubblica che privata. Lo scopo della Linea guida proprietaria è quello di permettere alla Rai di poter eseguire la progettazione, la costruzione e la gestione dei nuovi interventi e di quelli di ristrutturazione contrattualizzando la modellazione Bim”.

Tra gli obiettivi del lavoro che vedrà la luce dalla collaborazione Polimi-Rai, anche lo studio di metodologie e tecnologie Bim per lo sviluppo di edifici ad alte prestazioni utilizzando concetti di Design Optioneering per la progettazione sostenibile, l’utilizzo della modellazione 3D parametrica, della tecnologia 4D per la gestione del processo di transizione dalla progettazione alla costruzione, simulando virtualmente il processo di costruzione per analizzare e gestire le contemporaneità e le eventuali interferenze, anche in relazione alla applicazione della normativa sulla gestione dei cantieri temporanei e mobili (sicurezza, gestione rifiuti, gestione ambientale, ecc.). Sarà inoltre affrontato lo studio delle tecnologie e processi 5D per analizzare e simulare modelli di costo, delle possibili strategie di intervento sul ciclo di vita dell’edificio e la costruzione di un “archivio dinamico” di modelli as-built Bim contenenti informazioni per l’uso di metodologie e tecnologie di facility management.

Un aspetto molto importante che lo studio affronterà sarà quello dello sviluppo del progetto, indicando modalità per facilitare un ambiente collaborativo tra tutti i soggetti interessati al processo a partire dalla fase decisionale fino alla gestione del bene costruito, l’utilizzo di sistemi e modelli contrattuali tipici dei processi collaborativi per le diverse tipologie di appalto, siano essi di servizi, di lavori o di fornitura, in raccordo con le nuove disposizioni delle direttive comunitarie e con il futuro Codice degli appalti, utilizzando il Bim come strumento di informazione e comunicazione per la condivisione della governance, nel settore ingegneria e facility management, sia a livello centrale che a livello locale.

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