STRATEGIE

Enel, Starace: “Nei prossimi mesi spinta a digitalizzazione reti”

L’annuncio dell’Ad in occasione della presentazione del bilancio 2022. Utile netto ordinario a 5,4 miliardi (-3,6%), superiore alla guidance di gruppo e risultato netto a 1,6 miliardi (-47,3% rispetto al 2021). Ricavi in crescita del 63,9% a 140 miliardi, ebitda ordinario a 19,6 miliardi (+2,5%). Cresce l’indebitamento a 60 miliardi

Pubblicato il 17 Mar 2023

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“Nei prossimi mesi dell’anno continueremo a crescere nelle rinnovabili e a digitalizzare le reti di distribuzione, contribuendo a decarbonizzare il mix di generazione e ad aumentare l’indipendenza energetica nelle geografie in cui operiamo, migliorando la qualità del servizio, abilitando l’elettrificazione dei consumi finali e tutelando i nostri clienti dalla volatilità dei mercati energetici”. Sono le parole con cui l’ad di Enel, Francesco Starace, ha accompagnato i risultati finanziari 2022 della società. “Concentreremo gli investimenti in Italia e negli altri Paesi core – ha aggiunto – per accelerare il percorso di crescita sostenibile del gruppo, riducendone ulteriormente il profilo di rischio”.

Il 2022 di Enel in numeri

I risultati consolidati 2022 di Enel mostrano un utile netto ordinario a 5,4 miliardi (-3,6%), superiore alla guidance di gruppo e risultato netto del gruppo a 1,682 miliardi (-47,3% rispetto al 2021). Confermati i risultati diffusi con i dati preliminari: ricavi in crescita del 63,9% a 140,517 miliardi, ebitda ordinario a 19,68 miliardi (+2,5%), indebitamento finanziario netto a 60,068 miliardi (+16,2%), in linea con guidance. Il dividendo complessivo proposto per l’esercizio 2022 pari a 0,40 euro per azione, superiore del 5,3% rispetto al dividendo distribuito nel 2021.

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Nel 2022 l’ebit è cresciuto del 48,2% a 11,193 miliardi, principalmente per l’andamento positivo della gestione operativa e i minori adeguamenti di valore registrati nel corso dell’anno rispetto al 2021, solo parzialmente compensati da maggiori ammortamenti. Gli investimenti dell’anno si attestano a 14,347 miliardi, in crescita del 10,4% sul 2021 con investimenti in Enel Green Power, Enel Grids, Mercati finali e Enel X.

Focus su decarbonizzazione e rinnovabili

Evidenziati anche gli avanzamenti sia del processo di decarbonizzazione, con la nuova capacità rinnovabile costruita nel 2022 che supera 5,2 GW, includendo 387 MW di batterie, sia del processo di razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche, attraverso 5,9 miliardi di euro di valorizzazione di asset. Per quanto riguarda le attività di Enel, l’energia netta prodotta dal Gruppo nel 2022 è stata pari a 227,8 Twh, dato in crescita di 5,2 TWh rispetto al 2021 (+2,3%). Di questa, quella da fonti rinnovabili è stata pari a 123,7 TWh (+4,5% annuo), ampiamente superiore rispetto a quella derivata da fonte termoelettrica pari a 88,8 TWh (+0,6%).

“Tesoro al lavoro” per il rinnovo del cda

“Gli eccellenti risultati che Enel ha registrato nel 2022 evidenziano la capacità del gruppo di creare valore per i propri stakeholder anche a fronte del contesto altamente sfidante che ha caratterizzato gli ultimi tre anni”, ha commentato Starace, il quale ha fatto cenno anche al rinnovo del cda della società:”Cacciatori di teste sono al lavoro, il Tesoro è al lavoro”, ma in questo momento “non ho indicazioni”, anche se novità dovrebbero esserci “all’incirca in due, tre settimane”, ha chiarito.

Per Starace, che ha confermato la guidance relativa al 2023, “è grazie alla resilienza del nostro modello di business integrato, alla solida performance operativa, alle azioni manageriali implementate nel corso dell’anno e soprattutto all’instancabile lavoro di tutti i colleghi” che Enel è stata in grado “di superare la guidance annunciata ai mercati”. Parlando di dismissioni, infine, Starace ha indicato che sta procedendo la cessione degli asset in Perù e notizie potrebbero “arrivare prima della fine del semestre”.

Terna, 21 miliardi per accelerare la transizione energetica

Presentato in questi giorni anche il Piano di sviluppo 2023 di Terna, già definito “il più ambizioso di sempre” con “investimenti per oltre 21 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, più di 30 miliardi di euro se calcoliamo la vita intera delle opere anche oltre l’orizzonte decennale”. Lo ha chiarito l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, ospite della prima giornata di lavori del Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’economia. “La grande novità – ha chiarito – è rappresentata “dalla rete Hypergrid, circa 11 miliardi di euro di investimenti per cinque dorsali elettriche che abbracceranno l’intera penisola: un progetto innovativo, altamente tecnologico e strategico per il futuro del sistema elettrico nazionale, una soluzione efficace e competitiva anche nei costi”.

“In quest’ottica – ha spiegato l’ad – assume ancor più rilevanza strategica il Mezzogiorno. Grazie alle nuove dorsali, riusciremo a raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato. Degli oltre 21 miliardi di euro di investimenti previsti dal Piano, più del 35% riguardano il Sud. Le prime tre regioni in termini di investimenti sono la Sicilia, la Puglia e la Campania. Tra le nostre principali opere che coinvolgono il Sud ricordo il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino dei record (oltre 2.100 metri di profondità) a 500 kV e 1000 MW di potenza che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. Un intervento infrastrutturale strategico per il sistema Paese: Terna investirà per quest’opera oltre 3,7 miliardi di euro”, ha aggiunto Donnarumma, che ha concluso untualizzando che  “il nostro obiettivo è quello di sviluppare una rete sicura, resiliente, sostenibile e digitalizzata“.

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