“Devono essere salvaguardati i diritti degli autori perché venga loro riconosciuto un contributo per l’utilizzo della loro opera d’ingegno, ma il compenso deve essere commisurato al reale sfruttamento dell’opera degli autori e non legato all’acquisto tout court di un dispositivo tecnologico la cui funzione primaria resta comunque sempre altra”. A parlare è Cristiano Radaelli, Presidente di Anitec e Vicepresidente di Confindustria Digitale.
“Occorre cambiare prospettiva quando si parla del rapporto tra i nuovi device e contenuti protetti da copyright – continua Radaelli – Gli autori e i soggetti che tutelano i loro diritti, infatti, dovrebbero fare propria l’idea che smartphone e tablet siano i loro principali alleati per la rinascita della circolazione dei contenuti. Il ragionamento è semplice: grazie ai nuovi dispositivi tecnologici l’approvvigionamento di contenuti legali per i consumatori è sempre più semplice, ed è per questo che vanno incentivati, non combattuti. Sono i primi alleati dell’industria dell’intrattenimento, non devono essere visti come nemici – conclude Radaelli – Semmai, è vero il contrario: bisogna rivedere alcuni modelli di business per sfruttare al massimo le potenzialità di questi nuovi veicoli di diffusione dei contenuti. Tentare di rifarsi economicamente direttamente sui device che aprono un nuovo mercato sarebbe la strategia sbagliata”.