IL CASO

Erdogan chiude l’authority per le Tlc

Nella Gazzetta ufficiale turca la cancellazione dell’organismo. Rimossi dall’incarico, insieme a 2mila poliziotti e 200 dipendenti statali anche i funzionari del Btk, ente di controllo per le tecnologie dell’informazione

Pubblicato il 17 Ago 2016

turchia-160107142244

Le reazioni in Turchia al tentativo di colpo di Stato fallito il 15 luglio si estendono al mondo dell’online e delle telecomunicazioni. Nei due decreti resi immediatamente attuativi appena pubblicati in gazzetta ufficiale in virtù dello stato di emergenza deretato dal presidente del Presidente Recep Tayyip Erdogan e in vigore nel Paese, tra le altre misure compaiono la chiusura dell’autorità nazionale per le telecomunicazioni (Tib), e la rimozione dall’incarico di 196 dipendenti statali, tra i quali quelli dell’ente turco per le tecnologie dell’informazione (Btk), sospettati di avere legami con l’imam Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere la mente del tentato golpe.

Tra gli altri provvedimenti assunti dall’esecutivo c’è la rimozione dall’incarico di 2.360 poliziotti, di oltre 100 militari e la nomina del capo delle Forze Armate da parte del presidente Erdogan.

Con altri decreti d’emergenza le autorità turche avevano già rimosso migliaia di uomini delle forze armate e ordinato la chiusura di migliaia di scuole private, organizzazioni caritatevoli e altre istituzioni sospettate di avere legami con Gulen. Oltre 35mila sono le persone arrestate dal 15 luglio in Turchia.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati