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Euro digitale, obbligo di accettarlo per i pagamenti?

L’ipotesi, secondo indiscrezioni di stampa, contenuta in un documento presentato dalla Commissione Ue all’Ecofin. La proposta sulla valuta virtuale sarà presentata nel secondo trimestre dell’anno

Pubblicato il 14 Mar 2023

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L’euro digitale implicherebbe l’obbligo di accettare la nuova forma della valuta per i pagamenti: questa l’ipotesi su cui lavora l’Europa contenuta nel documento che, secondo indiscrezioni dei media, è stato presentato ai ministri delle Finanze dell’Ue nell’ambito delle riunioni di Eurogruppo e Consiglio Ecofin.
L’adozione di un euro digitale implicherebbe quindi, con ogni probabilità, l’obbligo di accettare i pagamenti con questo strumento a carico di chiunque. Ma è possibile che vengano introdotte deroghe, perché lo stesso documento chiederebbe ai ministri anche “se debbano essere prese in considerazione esenzioni per assicurare una applicazione proporzionale, e bilanciare i principi di libertà contrattuale e di obbligo di accettazione“.
Il documento viene citato in un articolo del portale Coindesk, specializzato sui cripto asset. Ma previsioni analoghe erano ipotizzate in un rapporto sull’euro digitale pubblicato già nell’ottobre del 2020 dalla Bce e dall’Eurosistema delle Banche centrali: “La legislazione primaria Ue – recita il documento – non esclude la possibilità di emettere euro digitale come valuta legale, che conseguentemente richiederebbe a coloro che ricevono pagamenti di accettarlo”.
Sempre secondo Coindesk, in una precedente discussione tenuta a gennaio di quest’anno sull’euro digitale, i ministri delle Finanze avrebbero mostrato forte contrarietà all’ipotesi di rendere programmabile questa versione digitale della valuta della Bce, perché limitarne l’uso solo su determinati scopi ne farebbe venir meno la fungibilità rispetto ai contanti.

La proposta legislativa entro giugno

Intanto la Commissione europea sta concretamente procedendo nella messa a punto della sua proposta legislativa sull’euro digitale: l’intenzione è di presentarla già nel secondo trimestre, come ha riferito il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.
La proposta dell’esecutivo Ue interverrà su diversi elementi chiave: aspetti legali, stabilità finanziaria, privacy, requisiti contro il riciclaggio, uso internazionale e distribuzione.

Innovazione nei pagamenti

Secondo Gentiloni sono due le principali motivazioni per stabilire un euro digitale. “La prima è che in un contesto di rapida digitalizzazione il contante sta diventando meno utilizzato in una quota dell’economia in crescita. Questo rischia di diminuire il ruolo del danaro pubblico sui vari pagamenti e nell’economia in generale, con possibili ricadute sulla fiducia nel sistema finanziario. Inoltre – ha sostenuto Gentiloni – la digitalizzazione del manifatturiero e la decentralizzazione di internet richiedono caratteristiche innovative sui pagamenti che il contante non può assicurare”. Il secondo motivo è che “tutte le maggiori economie e diversi attori privati stanno prendendo in considerazione l’emissione di valute digitali. Quelle non denominate in euro potrebbero influire sul ruolo dell’euro nei mercati dei pagamenti e sul suo ruolo internazionale”, ha proseguito il commissario Ue.
“Accogliamo con favore l’intenzione della Commissione di presentare nella prima metà del 2023 una proposta legislativa che istituirebbe l’euro digitale e ne regolerebbe le caratteristiche principali, previa decisione dei colegislatori”, è il commento dell’Eurogruppo. “Prendiamo atto che il Consiglio direttivo della Bce esaminerà l’esito della fase di indagine nell’autunno 2023 e deciderà su questa base se passare a una fase di realizzazione. L’eventuale emissione di un euro digitale avverrebbe solo in una fase successiva e dipenderebbe necessariamente dagli sviluppi legislativi dell’Ue”.

Il ruolo dell’Eurogruppo

“L’Eurogruppo continuerà a svolgere un ruolo attivo nella discussione delle principali questioni politiche alla base di un euro digitale. Attendiamo con interesse l’ulteriore lavoro della Bce, delle banche centrali nazionali dell’area dell’euro e della Commissione nella valutazione degli aspetti chiave dell’euro digitale e siamo pronti a contribuire a queste discussioni, anche per quanto riguarda i costi e i benefici, l’uso internazionale dell’euro euro digitale e implicazioni politiche dell’architettura sottostante“.
L’Eurogruppo si è impegnato anche a discutere in formato inclusivo delle implicazioni rilevanti per gli Stati membri non appartenenti all’area dell’euro e ad ascoltare i loro progressi e piani sull’introduzione delle monete digitali delle banche centrali. L’Eurogruppo prosegue: “Attendiamo con impazienza i risultati dell’esercizio di prototipazione condotto dalla Bce. Inoltre, le soluzioni tecniche adeguate e le disposizioni commerciali necessarie per fornire un euro digitale saranno un aspetto fondamentale da considerare nella realizzazione di un euro digitale”.

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