L'INCHIESTA

Expo, indagine Anac sui fondi ai servizi telematici del Tribunale

In corso gli accertamenti della Guardia di Finanza. Sotto la lente l’utilizzo di 16 milioni di fondi governativi per il miglioramento dei servizi della giustizia nel capoluogo lombardo, che sarebbero stati assegnati senza gara

Pubblicato il 09 Feb 2017

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Acquisire atti e informazioni sulle gare d’appalto relative a 16 milioni di euro di fondi Expo stanziati e spesi per servizi telematici e infrastrutture informatiche per il Tribunale di Milano. E’ l’obiettivo del nucleo anticorruzione della Gdf, che si è attivata su delega dell’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.

Gli accertamenti amministrativi dell’Anac, in corso da ieri, fanno seguito a segnalazioni arrivate dalla Corte d’Appello e dalla Procura generale di Milano. Le acquisizioni sono in corso da ieri al Comune di Milano. Si tratta di fondi governativi, stanziati in vista di Expo e gestiti dalla stazione appaltante, ossia il Comune di Milano, che in vista dell’Esposizione universale aveva affidato i lavori per migliorare e semplificare alcuni servizi della giustizia nel Tribunale di Milano, in base ad un protocollo d’intesa, il “Tavolo Giustizia” per Milano, firmato nel dicembre del 2009.

I servizi riguardavano, tra l’altro, il processo civile telematico e alcune infrastrutture informatiche. Progetti che in parte sarebbero stati affidati, come ha rilevato anche il Garante della Concorrenza e del Mercato, senza gara, quindi con affidamento diretto, a una società di Bologna, e in parte rimasti solo “sulla carta”, come le decine di monitor collocati anni fa davanti alle aule del Tribunale per informare gli utenti sui procedimenti in corso, ma ancora non funzionanti.

Da quanto si è saputo, all’Anac sono arrivate con lettera due segnalazioni dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Procura Generale sulla base di notizie di stampa. A parlare per primo di “milioni di fondi Expo per il Tribunale assegnati senza gara” è stato il blog “Giustiziami” nel 2014. Obiettivo dell’Anac, stando a quanto si apprende, è ricostruire l’iter degli affidamenti degli appalti e l’impiego dei 16 milioni di fondi. Spetterà alla Gdf, che sta acquisendo gli atti, redigere un’informativa per l’Anac, che poi andrà avanti negli accertamenti amministrativi. Nel caso emergessero profili penali l’Anac li segnalerà all’autorità giudiziaria.

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