E-MONEY

Facebook diventerà una “banca”, ma ce la farà a superare le “resistenze”?

Il social network starebbe per ottenere l’autorizzazione in Irlanda a operare come “e-money institution”, ma per gli analisti di Ovum dovrà vincere la difficile sfida di guadagnarsi la fiducia dei consumatori. Zoller: “Con l’m-commerce finora scarsi risultati, i Facebook Credits non hanno portato da nessuna parte”

Pubblicato il 14 Apr 2014

Patrizia Licata

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Facebook si prepara a diventare anche una piattaforma per i trasferimenti di denaro in mobilità, ma per gli analisti dovrà conquistarsi la fiducia dei consumatori per affermarsi nel settore dei servizi finanziari e competere con le banche o gli operatori mobili. Secondo il Financial Times, infatti, Facebook sta per ottenere, nel giro di “poche settimane”, una licenza di e-money in Irlanda che permetterà ai suoi utenti di conservare e scambiare denaro sul sito di social networking.

L’autorizzazione definitiva deve arrivare dalla Central Bank irlandese e farebbe di Facebook una “e-money institution”, in grado di fornire servizi finanziari nella forma di invio di denaro elettronico. Gli scambi sulla piattaforma autorizzati in Irlanda sarebbero validi in tutta Europa grazie a un processo noto come “passporting”, spiega l’Irish Times, ricordando che Facebook impiega in Irlanda 500 persone nella sua sede centrale internazionale; l’anno scorso l’azienda ha anche raddoppiato le dimensioni dei suoi headquarters spostandosi nella parte sud di Dublino, dove ha spazio per ulteriori espansioni di personale.

Facebook starebbe ora trattando con tre start-up londinesi che offrono servizi di pagamento online a livello internazionale (Transfer-Wise, Moni Technologies e Azimo). A Azimo Facebook avrebbe offerto 10 milioni di dollari per poter nominare il co-fondatore direttore di questa nuova attività.

Secondo il Financial Times, il nuovo servizio di Facebook sarebbe simile a quello offerto da PayPal e consentirebbe al social network l’accesso alla fonte di guadagni derivanti dalle commissioni sui pagamenti. Il nuovo servizio permetterebbe inoltre alla società di raccogliere maggiori informazioni sugli utenti, personalizzando ulteriormente la pubblicità e aumentando la raccolta potenziale dall’advertising. Facebook non ha voluto commentare la notizia.

Ovum aveva già previsto che Facebook avrebbe intensificato la sua spinta nei pagamenti mobili quest’anno”, commenta Eden Zoller, esperta di m-payment di Ovum, “e questo focus sui trasferimenti di denaro mobile rientra in questa strategia. Si tratta di applicazioni sempre più usate dai consumatori, soprattutto sui mercati emergenti dove Facebook ha l’ambizione di essere la prima piattaforma dalla quale le persone accedono e interagiscono con i servizi online”.

Ovum nota che la base utenti di Facebook nei mercati emergenti sta crescendo rapidamente (circa 200 milioni di utenti in Asia solamente nel quarto trimestre 2013) ma in fatto di pagamenti e servizi finanziari mobili “Facebook dovrà vincere la grande sfida di conquistarsi la fiducia dei consumatori”, aggiunge la Zoller.

Dal 2013 Consumer Insights di Ovum è emerso che solo l’1% del campione si fida dei social network come Facebook per effettuare dei pagamenti mobili, in netto contrasto con livelli di fiducia più alti verso banche (43%), società delle carte di credito (13%) e operatori mobili sui mercati emergenti (l’11% in Cina). “Resta anche da vedere”, conclude la Zoller, “con quale efficienza Facebook manderà a buon fine gli m-payment dati gli scarsi risultati finora ottenuti con le applicazioni m-commerce: la moneta virtuale Facebook Credits non ha portato da nessuna parte, mentre la principale offerta di m-commerce esistente oggi, Facebook Gifts, ha ricevuto una fredda accoglienza da parte dei consumatori”.

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