SHARING ECONOMY

Facebook, in vista l’alleanza con Uber

In cantiere il progetto di integrazione con i più diffusi car service. Si punta a connotare Messenger come piattaforma di e-commerce

Pubblicato il 25 Lug 2014

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Ecco l’ultima idea di Facebook, forse perché non poteva acquistarla. E’ un’integrazione con i più diffusi car-service come Uber e l’applicazione Messenger. Mark Zuckerberg ne avrebbe parlato in un recente colloquio con il Ceo di Uber, Travis Kalanick: secondo quanto riporta Re/Code il progetto è ancora in fase di ideazione “ma è una direzione verso cui sta sicuramente andando Messenger”.

La prospettiva è che l’app di messaggistica da poco lanciata da Facebook diventi non solo uno strumento di comunicazione ma anche una piattaforma di e-commerce per l’acquisto di prodotti o servizi come appunto quelli dei trasporti in città. Una mossa che segue i concorrenti WeChat e Linea. In Cina ad esempio, gli utenti di WeChat possono chiamare un taxi attraverso l’applicazione connessa al servizio Didi Dache, per fare arrivare il tassista.

Non è la prima partnership sul terreno della “sharing economy” su cui sta giocano Uber. Le auto di Uber saranno un’opzione aggiuntiva agli altri mezzi di trasporto anche su Google Maps, così nella ricerca degli itinerari con un semplice tocco si verrà reindirizzati all’app di Uber per prenotare un’auto. Un servizio già attivo ad esempio in città come Chicago.

Dall’altra parte Facebook ha recentemente assunto l’ex di PayPal, David Marcus, che sta lavorando su un “modo più facile ed economico per generare ricavi da Messenger”.

Per Uber l’eventuale partnership rappresenta la possibilità di raggiungere i 200 milioni di utenti mensili che utilizzano la app di Facebook. E’ da notare, inoltre, il deciso aumento di vendite dalla pubblicità mobile sul social network, un settore che pesa per il 62% (rispetto al 59% del primo trimestre e al 41% di un anno fa) sulle entrate pubblicitarie. Una mossa, oltretutto, che consente al sito social di trattenere di più gli utenti su Messenger, visto che non dovranno uscire dalla app per chiamare un’auto di Uber. Senza dimenticare, tra l’altro, che il colosso di Menlo Park ha acquistato anche WhatsApp.

“La nostra comunità continua a crescere e vediamo molte possibilità di fronte a noi per connettere il resto del mondo”, ha commentato, alla presentazione dei dati trimestrali di Facebook, Mark Zuckerberg fondatore e Ceo del gigante dei social da 1,39 miliardi di utenti.

Facebook ha ricavi per 2,91 miliardi di dollari e gli utili netti a 791 milioni, però anche Uber ormai è diventato un fenomeno globale. Il servizio è presente in quasi 40 città, dagli Stati Uniti all’Europa fino a Singapore. In cinque anni l’azienda è passata da 0 a 12 miliardi di dollari di valore. “Con un effetto dirompente sulle regole dei trasporti urbani e sul sistema nervoso dei tassisti di mezzo mondo” sintetizza bene Giovanni Iozzia, nell’intervista alla country manager di Uber, Benedetta Arese Lucini, su Corriere delle Comunicazioni.

“Quando una categoria come quella dei tassisti si sente minacciata dall’innovazione e dall’ingresso di nuovi attori sul mercato, è naturale aspettarsi che le reazioni siano molto accese. Il dibattito sulla app Uber deve però essere inquadrato in un confronto più ampio sulla sharing economy e la sua portata rivoluzionaria” spiega Lucini.

Pensiamo allora a che effetto potrebbe avere il potenziamento di Uber, se verrà veicolato il servizio di chiamate di car-service all’interno di Facebook Messenger e probabilmente anche di WhatsApp.

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