NET NEUTRALITY

Fcc, Wheeler conferma: “Regolare Internet come utility”

Il presidente della Fcc americana annuncia che domani presenterà agli altri commissari dell’Authority le sue raccomandazioni che equiparano il web a servizio pubblico. “Proteggeremo il libero accesso, ma anche gli investimenti”

Pubblicato il 04 Feb 2015

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Come atteso, il presidente della Federal Communications Commission
 americana Tom Wheeler proporrà regole per Internet sulla falsariga di quelle in vigore per le utility a garanzia che gli Internet service provider non interferiscano con il traffico web degli utenti. Lo ha dichiarato lo stesso Wheeler in un’intervento esclusivo sul sito Wired, aggiungendo che per la prima volta applicherà regole “nette e precise” anche per i servizi mobili.

Tuttavia la Fcc non cercherà di regolare i prezzi e tenterà di modernizzare le regole in modo da garantire investimenti e libera concorrenza.

Internet deve essere veloce, aperto, equo”, scrive Wheeler. “E’ questo il messaggio che mi arriva da consumatori e innovatori in tutta la nazione. Questo è il principio che ha permesso a Internet di diventare una piattaforma unica per l’innovazione e l’espressione delle persone”.

La Fcc cerca così di risolvere, almeno per il momento, un decennale dibattito sulla natura di Internet: se sia un’autostrada offerta a tutti a condizioni uguali o se i fornitori della banda larga possano esigere delle tariffe differenziate e restringere l’accesso. Wheeler presenterà queste sue raccomandazioni sulla regolamentazione del web agli altri commissari il 5 febbraio; la Fcc voterà sulla proposta del presidente il 26 febbraio.

Nel suo intervento su Wired, Wheeler ricorda come in un primo momento abbia pensato alla possibilità di accordi “commercialmente ragionevoli” per gli Isp, ma spiega di essersi poi reso conto che tali accordi potevano essere male interpretati e gestiti a sfavore dei consumatori. “Per questo ora propongo che la Fcc usi la sua autorità in base al Title II e metta in atto tutte le protezioni necessarie a garantire l’open Internet“, scrive Wheeler.

“Sto presentando ai miei colleghi le più solide protezioni per l’Internet aperto mai proposte dalla Fcc“, continua Wheeler. “Queste regole, attuabili, chiare a precise, vieteranno la paid prioritization, il blocco o il rallentamento di contenuti e servizi. E propongo di applicare pienamente – per la prima volta in assoluto – queste regole anche alla banda larga mobile. La mia proposta garantisce il diritto dell’utente di Internet di andare dove vuole, quando vuole, e anche il diritto degli innovatori di introdurre nuovi prodotti senza dover chiedere il permesso a nessuno”.

Tutto questo, secondo Wheeler, si può ottenere senza smettere di incoraggiare gli investimenti nelle reti broadband: per preservare gli incentivi per gli operatori della banda larga il presidente della Fcc promette di modernizzare il Title II, riadattandolo “al 21mo secolo” e dando alle aziende che costruiscono le reti che rendono il paese competitivo il giusto ritorno.

Le garanzie di Wheeler non convincono però del tutto le telco. “La Fcc può evitare comportamenti dannosi o anti-competitivi senza ricorrere a questa scelta radicale”, ha commentato Michael Glover, senior vice president di Verizon Communications. “E’ controproducente perché una regolazione pesante di Internet
 creerà incertezza e ostacolerà gli investimenti”.

L’articolo di Wheeler non chiarisce se la proposta proteggerà anche le aziende del video online come Netflix dalle tariffe richieste da provider come
 Comcast, At&t e altri per erogare i video agli abbonati in modo veloce e senza interruzioni. Una fonte confidenziale ha indicato a
 Bloomberg che Wheeler includerà la parte che riguarda gli accordi di traffic-exchange domani nella sua proposta ai commissari, senza aggiungere dettagli.

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