STRATEGIE

Finmeccanica, è svolta 2.0

La holding verso la rivoluzione social. Barontini (Vp Comunicazione esterna): “Una piattaforma web comune a tutto il gruppo”

Pubblicato il 18 Mar 2014

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Dare un’unica voce su Internet a un grande gruppo composto da tante voci, quelle delle sue molte società sparse per il mondo, e incrementare l’attività sui social network conciliando il bisogno di comunicare all’esterno con le esigenze di riservatezza: ci sta riuscendo Finmeccanica, che è al lavoro su vari fronti per irrobustire la strategia web. “L’azienda – spiega Francesco Barontini, vicepresidente della Comunicazione esterna – ha compreso l’importanza di quest’area e la scorsa estate è nata l’unità della comunicazione digitale. Siamo ancora all’inizio, ma stiamo crescendo e ottenendo risultati significativi. Per esempio stiamo adottando una piattaforma comune a tutto il gruppo”.
Come ci siete riusciti?
È un percorso che parte da lontano, per la precisione dal 2005, quando è stato deciso di omologare e rendere coerente la mappatura dei brand del gruppo composto da decine di aziende, alcune con una tradizione storica e ciascuna con un proprio logo. È stato un percorso lungo, per fasi successive, mirato a vincere le legittime resistenze dei dipendenti affezionati ai vecchi loghi e a far assumere valore al nuovo brand. L’ultima fase si è compiuta l’anno scorso con il raggiungimento della coerenza sul font e sul lettering. Ma questo era solo un primo passo. Quello successivo, che è tuttora work in progress, riguarda la piattaforma web che stiamo adottando e diventerà comune a tutte le aziende di Finmeccanica. È un sistema che consente di rispondere alle varie esigenze: a chi ha necessità di un Crm “spinto”, a chi invece punta su una marcata multimedialità, o a chi è interessato alla documentazione tecnica. Si tratta di una cinquantina di siti che affluiranno ad una stessa repository di contenuti per poi combinarli in innumerevoli strumenti di comunicazione. A breve per esempio partirà un sito che raccoglie tutta l’offerta del gruppo nell’ambito delle applicazioni navali (dai radar alle sale di comando e controllo, dai sonar alle artiglierie ai sistemi di comunicazione). Il sistema lo trasforma in un sito che ha per tutti lo stesso look & feel corporate.
Su quali altri strumenti digitali punta la comunicazione esterna di Finmeccanica?
Abbiamo cominciato con i social network. A tutt’oggi abbiamo 80 profili sui più diffusi social media in italiano e in inglese: Twitter, Youtube, Flickr, Slideshare e Linkedin. Sono strumenti che ci consentono di agire nell’area reputazionale. Negli ultimi anni la questione della reputation è stata piuttosto critica, in questo modo cerchiamo di affermare alcuni messaggi chiave. Abbiamo anche creato un blog, Planet Inspired, che affronta temi quali Csr, sostenibilità, energia, smart grid con contributi che arrivano da una sorta di redazione diffusa.
Come conciliate l’esigenza di riservatezza di un gruppo come Finmeccanica con la necessità di comunicare?
Dal punto di vista strettamente tecnologico la funzione Ict del gruppo è stata coinvolta fin dall’inizio nella sicurezza informatica. All’interno abbiamo la fortuna di avere un’azienda come Selex, si può dire che abbiamo le competenze in casa. Per quanto riguarda i content, ogni volta che intendiamo pubblicare documenti o immagini che mostrano una tecnologia ritenuta sensibile per la sicurezza, è necessario ottenere in precedenza un nulla osta dalle Autorità appositamente preposte a tutelare questi aspetti.
La nuova strategia comunicativa è un’apertura inedita?
Ci stiamo solo adeguando ai tempi. Come diceva Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio. Ovviamente sempre tenendo presente che siamo un gruppo B2B e B2government, perciò la nostra reputazione, e quindi la web reputation, è centrale: da questo dipendono i rapporti con i governi, con i nostri fornitori e con i nostri azionisti.

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