Fisco, Google verso l’addio alle Bermuda

L’azienda starebbe valutando l’ipotesi di chiudere la sussidiaria per focalizzarsi sulla divisione in Irlanda. Strategia per migliorare l’immagine e adeguarsi alle regole internazionali? No comment per ora da BigG

Pubblicato il 21 Ott 2014

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Google starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere la sussidiaria nelle Bermuda per focalizzarsi sulla divisione in Irlanda. L’indiscrezione arriva da Le Monde, che sottolinea come la decisione avverrebbe dopo che, il 15 ottobre, l’Irlanda ha annunciato l’addio a partire dal 2015 del cosiddetto “Double Irish”, il meccanismo fiscale che permette alle aziende di abbattere le tasse sui profitti. Non sarà più utilizzabile per le società che si stabiliranno ex novo nel Paese a partire dal prossimo anno, mentre le altre avranno il tempo di rivedere la loro organizzazione fino al 2020. A dare la notizia è stato il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan.

La scelta del governo di Dublino avrebbe rafforzato le voci, interne a Google, favorevoli al cambiamento, tra cui il Cfo Patrick Pichette. Secondo Le Monde, la possibilità di chiudere la sussidiaria nelle Bermuda viene dibattuta in questi giorni a livello di consiglio di amministrazione. Google per il momento ha preferito non commentare la notizia, limitandosi a dire che è solita rispettare la legge alla lettera.

Da vari report diffusi negli ultimi anni è emerso che le Bermuda sono utilizzate da BigG per pagare meno tasse e che, in questo modo, l’azienda avrebbe evitato il versamento di miliardi di dollari al Fisco Usa.

Spostando tutte le proprie attività in Irlanda, sottolineano gli osservatori, la web company americana potrebbe migliorare la propria immagine in materia fiscale e mettersi così in linea con le nuove regole internazionali sul fisco sostenute dall’Ocse.

Il Double Irish è un sistema che sfrutta le differenze tra la legislazione fiscale irlandese e quella statunitense, consentendo alle multinazionali come Google ed Apple di abbattere le tasse sui profitti delle royalties (diritti su brevetti e copyright). La legge Usa, infatti, considera un’impresa fiscalmente residente se registrata negli Stati Uniti mentre quella irlandese ha finora consentito a un’azienda di non essere considerata fiscalmente residente se, pur avendo una sede legale in Irlanda, era gestita altrove.

Il ministro Noonan ha spiegato che d’ora in poi le imprese registrate a Dublino saranno considerate fiscalmente residenti in Irlanda. Secondo gli analisti l’addio al Double Irish non determinerà la fuga delle imprese dal Paese: Noonan ha infatti annunciato che saranno garantiti nuovi incentivi a cominciare da un taglio alle tasse sui profitti collegati allo sfruttamento dei brevetti.

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