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GenAI, in Italia si fa strada il modello “Bring your own AI” per colmare i gap aziendali



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Il 50% dei leader segnala l’immobilismo della propria impresa nella messa a punto di strategie ad hoc e il 73% dei lavoratori si auto-organizza utilizzando tool per svolgere i propri task. È quanto emerge dal Work Trend Index di Microsoft. L’osservatorio Agici-Accenture accende i riflettori sul comparto delle utilities: il 40% delle ore lavorate sarà rivoluzionato e si stima un incremento della produttività fino al 25%

Pubblicato il 10 mag 2024



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Nonostante la maggior parte dei leader aziendali italiani (76%) abbia compreso l’importanza dell’adozione dell’intelligenza artificiale nell’ottica di rimanere competitivi sul mercato, il 50% di loro teme che la propria azienda non abbia piani ad hoc per l’implementazione della tecnologia.

I collaboratori d’altra parte percepiscono questo immobilismo, e cresce di conseguenza il fenomeno del ByoAI (Bring your own AI). In altre parole i dipendenti agiscono in autonomia: il 73% dei lavoratori italiani, infatti, utilizza tool di AI al di fuori del perimetro aziendale per svolgere i propri task.

A dirlo è il Work Trend Index, il report pubblicato da Microsoft che delinea un panorama lavorativo in forte cambiamento. Secondo lo studio, infatti, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa è quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi. Il 60% dei knowledge workers italiani, in particolare, dichiara di usare strumenti di AI all’interno delle proprie giornate per ridurre il tempo impiegato nello svolgere determinati compiti e per focalizzarsi su quelli più strategici.

I vantaggi della GenAI nella gestione quotidiana del lavoro

Dall’indagine, condotta a livello globale, emerge inoltre il sempre attuale e urgente tema delle competenze: se il 76% del campione internazionale afferma di sentire il bisogno di dotarsi di abilità specifiche per l’utilizzo dell’AI per rimanere competitivi nel mercato del lavoro, il 79% afferma che le competenze di AI amplieranno le loro opportunità di trovare un’occupazione. Queste affermazioni trovano riscontro anche dal punto di vista delle aziende, con il 62% dei manager italiani che sostiene di non voler assumere risorse senza competenze di AI.

L’intelligenza artificiale generativa si conferma in generale un valido alleato per le persone all’interno delle organizzazioni. Sempre secondo lo studio, tra gli utenti che oggi stanno facendo un utilizzo importante di strumenti AI per svolgere le loro attività, il 92% ha affermato che l’AI rende tutte le attività più semplici da gestire ed è un grande supporto per aumentare la creatività, mentre il 93% sostiene che l’AI aiuti la concentrazione sulle attività più importanti, motivando a svolgere meglio il proprio lavoro.

“Come per tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, anche per l’AI generativa riscontriamo il ruolo chiave delle persone che guidano il cambiamento, grazie al valore che trovano nell’utilizzo della tecnologia per svolgere tutte le attività quotidiane. Questo approccio sottolinea l’urgenza da parte delle organizzazioni di definire strategie di adozione dell’AI per coglierne tutti i vantaggi ed evitare rischi di sicurezza. Le organizzazioni italiane hanno una grande opportunità di crescita grazie all’utilizzo dell’AI ed è fondamentale saperle cogliere con rapidità”, commenta Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Microsoft Italia.

E nel settore delle utilities il 40% delle ore lavorate sarà trasformato dalla tecnologia

Puntando i riflettori sul settore delle utilities, l’adozione della GenAI sta già cominciando a portare i suoi frutti, e si stima che nei prossimi anni l’uso sistematico della tecnologia comporterà per il comparto un incremento della produttività fino al 25% a livello mondiale. La previsione è parte dell’analisi Agici-Accenture presentata ieri a Milano in occasione del workshop “Le utilities nell’era della Generative AI: ottimizzazione, competitività e gestione degli asset” organizzato dalle due società, alla presenza dei top manager delle principali aziende del settore.

“Il mondo dell’energia si trova oggi sulla soglia di una grande trasformazione, quella dell’intelligenza artificiale, che potrà rivelarsi decisiva per lo sviluppo di un settore sempre più complesso”, spiega Marco Carta, amministratore delegato di Agici. “La crescente centralità dell’efficienza energetica, delle rinnovabili, dell’economia circolare e della gestione delle acque in Europa e in Italia ha ampliato, rispetto al passato, il perimetro delle attività svolte dalle utilities. Aprirsi alla rivoluzione dell’AI Generativa sarà quindi funzionale alla gestione di questa complessità”.

La GenAI trasformerà in modo sostanziale il settore, lungo tre direttrici principali: nuove modalità di interazione con i clienti, ridefinizione degli asset aziendali attraverso l’incrocio fra “fisico” e “digitale” (phygital) e progettazione di nuovi servizi, costruiti attorno ai lavoratori.

Per quanto riguarda il primo pillar, si passerà dall’attuale modello multi-livello, in cui il primo, e unico, punto di contatto dei clienti con l’azienda avviene attraverso il servizio clienti, a un approccio “uomo+ macchina” con cui l’azienda si rapporterà sia con i clienti già esistenti che con quelli potenziali, migliorando radicalmente le interazioni sia in termini di e risoluzione di problemi che per attività di marketing e vendita.

L’attuale sistema di analisi degli asset incentrato sul mix fra dati derivati da Internet of Things e prove “sul campo” verrà poi sostituito da un modello in cui il mondo fisico e quello digitale convivono all’interno di un ecosistema intelligente, migliorando le performance, la qualità degli asset e la sicurezza lungo tutta la catena del valore.

In merito ai servizi erogati, infine, il passaggio sarà da un sistema in cui il lavoratore si serve di diverse risorse e strumenti a sua disposizione (gestione conoscenze e dati, sistemi di e-learning ecc) ad un altro in cui l’assistente digitale è “sempre presente” al suo fianco, fornendogli immediatamente ogni tipo di aiuto o informazione, generando così efficienza e favorendo la creatività.

Claudio Arcudi, responsabile dell’Industry Group Energy e utility in Europa di Accenture, precisa che “nel comparto delle utilities in Italia fino al 40% delle ore lavorate sarà trasformato dalla GenAI, migliorando la qualità del lavoro delle persone e la produttività attraverso le potenzialità di questa innovativa tecnologia, a beneficio dell’intero sistema. Vediamo una grande consapevolezza di questa potenzialità all’interno delle aziende nel mondo: otto ceo su dieci stanno iniziando a comprendere come utilizzare la GenAI. È fondamentale, quindi, che le aziende investano in formazione del personale, in modo da cogliere appieno questo importante fattore di competitività”.

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