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Gli e-book non “sfondano” tra gli universitari

Secondo uno studio di Aie il 99,5% degli studenti utilizza il Pc ma solo il 20% usa lettori digitali per studiare: “Il libro di carta resta centrale”

Pubblicato il 23 Mag 2012

F.Me.

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Leggono e studiano su libri di carta, hanno pc e dotazioni tecnologiche ma le usano per socializzare più che per studiare o per leggere. Sono questi gli universitari di oggi, che saranno i manager di domani: è quanto emerge dall’indagine “Passare la notte sull’eBook? Studenti universitari, manuali per lo studio e nuove tecnologie” a cura dell’Ufficio studio dell’Associazione Italiana Editori, realizzata in base ai 2.196 questionari compilati dagli studenti universitari che hanno partecipato al concorso è-book e presentata questa mattina a Roma nella giornata conclusiva del maggio dei libri.

Questi giovani, età media 23 anni, leggono certo, ma il 22% non legge più di 4 libri all’anno diversi da quelli di studio. In media leggono – oltre a quelli universitari – circa un libro al mese. E soprattutto non sono tanto tecnologici quanto si creda e come li si rappresenta: pressoché tutti (il 99,5%) hanno e usano il pc. La metà (circa) utilizza uno smartphone (è il 48,9% degli intervistati). Solo uno su dieci invece ha un tablet (è il 13,5%) o un e-reader (è l’11,5%).

Per studiare scelgono ancora libri (universitari) di carta, anche se carta e digitale per loro convivono tranquillamente. Le tecnologie sono un’integrazione dei tradizionali manuali di carta (utilizzati in modo continuo dall’81,4%): il 30,9% utilizza anche testi reperiti online, e – a oggi – solo il 19,9% usa ebook. Il 63,8% integra lo studio con gli appunti di lezione, percentuale quasi identica a chi utilizza materiali online forniti dal docente nelle piattaforme d’ateneo (59,9%).

“Dall’indagine – ha spiegato la presidente del Gruppo Accademico professionale di Aie Mirka Giacoletto Papas – emerge come la varietà dell’offerta non scalfisca, negli studenti, la centralità del libro di carta, sia per quanto riguarda lo studio che la lettura non destinata all’esame”.

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