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Gmail bloccata in Cina, il governo “censura” Google?

“Oscurato” il servizio di posta elettronica di Google. Greatfire.org: “Il governo di Pechino ha attivato un firewall per la sorveglianza in rete”

Pubblicato il 29 Dic 2014

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La Cina ha bloccato da tre giorni l’accesso a Gmail, il servizio di posta elettronica di Google. Lo riferiscono vari media e una conferma emerge da una pagina del motore di ricerca che riporta in tempo reale il traffico diretto ai suoi prodotti e servizi. In Cina la maggior parte dei servizi di Google sono già bloccati da tempo per contrasti in corso da quattro anni fra il colosso internet americano e le autorita’ cinesi circa le libertà in rete.

Il blocco è iniziato il 26 e il Dyn Research, un accreditato osservatore di internet, precisa che il servizio è stato bloccato dallo snodo di Hong Kong. Nel 2010 Google aveva cominciato a smistare il suo traffico proprio dalla regione speciale cinese di Hong Kong dopo attacchi di hacker e aveva cercato di aggirare, senza successo, i blocchi della censura.

Secondo Greatfire.org, un gruppo che monitora la censura cinese del web, la causa sarebbe il Great Firewall , il sistema cinese per la sorveglianza di internet. L’accesso diretto a Gmal è bloccato in Cina da circa 6 mesi, ma gli utenti finora avevano potuto collegarsi con programmi come Outlook e Mail. Stando al rapporto sulla trasparenza di Google, che mostra in tempo reale il traffico diretto ai prodotti e ai servizi della compagnia, gli accessi a Gmail negli ultimi quattro giorni risultano praticamente azzerati. In mancanza di comunicazioni ufficiali da parte del governo cinese e della compagnia di Mountain View, è ipotizzabile che gli utenti in Cina non possano più usare il servizio di posta elettronica attraverso programmi esterni, ad esempio Outlook di Microsoft o Mail di Apple.

Come già accade per chi in Cina vuole effettuare ricerche sul web attraverso Google, l’accesso a Gmail nel Paese potrebbe ora avvenire usando un sistema che aggira il Great Firewall , ad esempio un virtual private network, cioe’ una rete di telecomunicazioni privata.

Il portavoce di Google Taj Meadows, pur non confermando direttamente, ha ammesso che è stato registrato un calo del traffico, anche se “da parte di Google non ci sono problemi o cose che non funzionano”.

Il ministro degli esteri cinese Hua Chunying ha detto di non essere a conoscenza della vicenda, anzi sottolineando che il Governo “apprezza sempre le società straniere che fanno un lavoro rilevante in Cina”. Pechino solitamente non spiega pubblicamente le ragioni per cui un sito viene bloccato, in modo temporaneo o permanente.

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