Google ha annunciato un investimento da 15 miliardi di dollari per la costruzione di un gigantesco data center dedicato all’intelligenza artificiale a Visakhapatnam, nello stato dell’Andhra Pradesh. Si tratta del più grande sito mai realizzato dal gruppo al di fuori degli Stati Uniti, come ha dichiarato Thomas Kurian, ceo di Google Cloud, durante la firma dell’accordo a Nuova Delhi.
Questa mossa conferma il ruolo crescente dell’India come fulcro strategico per le infrastrutture digitali globali, in un contesto in cui le big tech stanno radicalmente trasformando il proprio modello operativo. Da asset-light a capital-intensive, le grandi piattaforme stanno investendo miliardi in data center, cavi sottomarini e energia dedicata per sostenere la crescita dell’AI generativa.
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Visakhapatnam, nuovo snodo dell’intelligenza artificiale
Il sito indiano sarà integrato in una rete globale che collega i centri dati di Google in altri 12 Paesi. Con una capacità prevista di “diversi gigawatt”, il data center di Visakhapatnam sarà progettato per ospitare modelli proprietari come Gemini, Imagine e Veo, e per garantire sovranità dei dati e resilienza operativa.
“Questo è il più grande sito che costruiremo al di fuori degli Stati Uniti”, ha dichiarato Kurian. “Non stiamo solo portando tecnologia di intelligenza artificiale, ma un’intera infrastruttura digitale”. Il progetto sarà sostenuto da energia elettrica dedicata e connettività internazionale, con l’obiettivo di rendere l’hub indiano un punto di riferimento per l’elaborazione AI su scala globale.
Le big tech e la nuova età delle infrastrutture
Secondo il report di FirstOnline “Big Tech and the New Age of Infrastructure”, oltre 100 miliardi di dollari sono stati stanziati da Meta, Microsoft, Amazon e Google per la costruzione di data center nel mondo. L’India è tra le destinazioni principali, grazie al suo bacino di talenti tecnici e alla crescente domanda di servizi digitali.
Il modello di business delle big tech si sta evolvendo: da piattaforme leggere e scalabili, si passa a infrastrutture pesanti e ad alta intensità di capitale, con impatti macroeconomici superiori a quelli dei consumi domestici Usa. I data center diventano le nuove raffinerie dell’economia digitale, mentre l’informazione si trasforma nel “nuovo oro nero”.
Ecosistema AI in fermento: startup e telco in prima linea
L’annuncio di Google si inserisce in un contesto di forte fermento. La startup americana Anthropic ha rivelato che l’India è già il secondo mercato per il suo chatbot Claude, e ha annunciato l’apertura di una sede locale. Anche OpenAI ha lanciato un programma di abbonamento a basso costo, riscuotendo grande successo tra studenti e giovani professionisti.
Perplexity ha siglato una partnership con Airtel, uno dei principali operatori telco indiani, per offrire i suoi servizi nel subcontinente. Questi segnali confermano che l’India è diventata un laboratorio globale per l’innovazione AI, dove si sperimentano modelli inclusivi e scalabili.
Infrastrutture e sostenibilità: le sfide da affrontare
Nonostante l’entusiasmo, permangono criticità strutturali. I data center richiedono enormi quantità di energia e risorse idriche, in un Paese dove la rete elettrica è ancora soggetta a instabilità. Per affrontare queste sfide, Google ha previsto l’integrazione del sito con fonti energetiche dedicate e sistemi di raffreddamento avanzati, oltre a una rete di cavi sottomarini per garantire la connettività globale.
Il governo indiano ha accolto con favore l’iniziativa, vedendola come una conferma delle ambizioni nazionali in materia di AI. “Questa infrastruttura conferma i piani dell’India per diventare leader globale nell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il Ministro Ashwini Vaishnaw.
Opportunità per il settore telco
L’investimento di Google rappresenta una svolta anche per il comparto delle telecomunicazioni, che potrà beneficiare di nuove sinergie tra infrastrutture cloud, AI e connettività. La presenza di un hub AI di queste dimensioni in India apre scenari di collaborazione tra operatori telco, fornitori di servizi digitali e startup locali.
Per il settore telco, si tratta di un’occasione per ripensare modelli di business, investire in tecnologie emergenti e contribuire alla creazione di un ecosistema AI sostenibile e inclusivo. L’India non è più solo un mercato: è diventata una piattaforma globale per l’innovazione infrastrutturale.