STRATEGIE

Google & Apple alle Ue: “Così creiamo posti di lavoro in Europa”

Le due aziende illustrano a Bruxelles i piani di espansione. Da Google investimenti per 25 milioni di euro per i programmi di training. Apple: “Creati 2mila posti di lavoro solo nell’ultimo anno”

Pubblicato il 26 Feb 2015

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Google ed Apple hanno reso noti i loro piani di investimento per creare posti di lavoro in Europa. BigG ha in cantiere un piano per “addestrare” un milione di europei attraverso corsi digitali entro il 2016, e ha in programma di istituire un centro di training digitale nel continente, stando a quanto ha dichiarato Matt Brittin, nuovo direttore di Google per le operazioni europee. Brittin ha precisato oggi a Bruxelles che la società investirà 25 milioni di euro per implementare i programmi di training già attivi. Google conta in Europa su oltre 9mila dipendenti, per la maggior parte europei, e la compagnia ha investito capitali per 4 miliardi di euro negli ultimi quattro anni. Brittin non ha svelato ulteriori dettagli del progetto, ma ha menzionato le attività di Google in Germania, Spagna e Italia, affermando che la società si sta occupando degli specifici bisogni economici di queste nazioni attraverso partnership e strumenti tecnologici.

Dal canto suo Apple ha annunciato in settimana che investirà circa 2 miliardi di dollari per costruire i suoi primi due centri dati in Europa. I centri, che avranno ognuno un’estensione di 166mila metri quadri, saranno situati in Danimarca e Irlanda. Il centro dati irlandese fungerà da quartier generale della compagnia in Europa. Nel suo annuncio, la multinazionale di Cupertino ha puntato molto sui posti di lavoro attivati nel vecchio continente, rendendo noto che Apple sostiene complessivamente circa 672.000 posti di lavoro, di cui 530.000 direttamente collegati allo sviluppo di app per il sistema operativo iOS. La società impiega direttamente 18.300 dipendenti in 19 nazioni europee, con 2.000 nuovi posti di lavoro negli ultimi 12 mesi.

In settimana intanto Guenther Oettinger, commissario europeo per l’economia e la società digitali, ha messo in guardia l’Europa sul fatto che colossi tecnologici statunitensi come Google e Facebook stanno sfruttando scappatoie legali nel continente per raccogliere e vendere i dati personali delle persone.

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