STUDIO NIELSEN-GOOGLE

Google, così il mobile search condiziona lo shopping

Uno studio Nielsen rileva che il 45% delle ricerche su smartphone o tablet sono finalizzate a una scelta e che, a ricerca avvenuta, per un utente su cinque scatta l’acquisto. Marketing rivoluzionato dalle ridotte dimensioni dello schermo

Pubblicato il 18 Mar 2013

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Quasi la metà di chi cerca informazioni sul proprio dispositivo mobile lo fa per cercare di prendere una decisione, è molto rapido nelle scelte e quasi uno su cinque acquista qualcosa o visita un negozio dopo aver effettuato la ricerca. Sono alcuni dei principali risultati di un nuovo studio condotto da Google con Nielsen, che ha preso in esame oltre 6.000 ricerche, ottenuto quasi 2.000 risposte relative alle singole ricerche dal campione preso in esame e realizzato 323 exit interviews, interviste a conclusione del sondaggio.

È emerso che le persone si affidano ai propri device per trovare informazioni grazie alla velocità e convenienza garantite da questo tipo di “search”. Il 77% delle ricerche avviene a casa o in ufficio, ma sono mirate allo scopo quando si svolgono all’interno di un negozio, dove i due terzi del search è effettuato per prendere una decisione. “Per gli addetti al marketing – è scritto nel blog di Google – questo significa che devono attivarsi affinché le proprie strategie di search su mobile raggiungano le persone in contesti diversi”.

Il 45% delle “mobile searches” sono effettuate dall’utente per avere un aiuto in un qualche tipo di scelta. Tre ricerche su quattro provocano azioni aggiuntive, ovvero ulteriori search (lo fa il 36% dei navigatori), visita a un sito web (25%), visita a un negozio (17%), acquisto (17%) o telefonata (7%). Chi cerca informazioni in rete è piuttosto rapido: la metà delle conversioni, ovvero le azioni conseguenti al search, avviene entro un’ora.

È importante anche il contesto in cui si svolgono le ricerche. Dallo studio emerge che sono strettamente legate alla location e all’ora del giorno: per esempio le ricerche relative allo shopping hanno una probabilità due volte maggiore di essere effettuate all’interno di un esercizio di vendita al pubblico. “Dato che i searcher hanno il 55% di possibilità in più di notare gli annunci pubblicitari quando sono negli store – si legge nel blog di Google – questa è un’importante opportunità per gli addetti al mkt di capitalizzare i momenti in cui l’utente usa lo smartphone o il tablet”.

La maggior parte delle ricerche mobile, proseguono gli esperti, sono condotte la sera. Il 77% dei searcher ha un pc nelle vicinanze, ma non lo utilizza. Le conseguenze, in un’ottica di marketing, sono che, invece di ottenere un intero schermo del monitor ricco di risultati della ricerca, l’utente avrà un numero limitato di risultati distribuiti su un piccolo schermo. Mai come adesso, quindi, il risultato deve apparire tra i primi 5 se vuole essere notato.

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