RISULTATI

Google “carbon zero” entro il 2030. Spinta alla sostenibilità di aziende e città

Pubblicato il 2020 Environmental report, che delinea le linee dell’impegno ambientale della società: 100% di energia da fonti rinnovabili, obbligazioni verdi per finanziare progetti responsabili e sostegno alle scelte a basso impatto attraverso i propri prodotti

Pubblicato il 03 Mar 2021

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Big G spinge l’innovazione nel segno del rispetto ambientale, con il sostegno di tre direttrici chiave: ridurre a zero le emissioni di carbonio, sostenere l’economia con i bond ‘verdi’ e supportare aziende e città in un percorso di riduzione del loro impatto sull’ecosistema. E’ quanto si evince dal ‘2020 Environmental Report’, che fotografa le linee d’azione ambientale di Google nel suo cammino tecnologico.

Ad oggi, Google produce, tramite energia rinnovabile, il 100% del suo consumo di elettricità, raggiungendo lo status di carbon neutral per le operazioni a livello globale. “Ma siamo agli inizi del nostro piano – spiega l’azienda in una nota – ecco perché pensiamo a costruire prima solide fondamenta con una serie di obiettivi audaci e concreti”. Il prossimo passo è divenire ‘carbon free’, come annunciato già a settembre, entro il 2030, per operare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con energia priva di emissioni di anidride carbonica.

Stimolare scelte di sostenibilità in tutto il mondo

Per favorire la diffusione di una mobilità più sostenibile e stimolare le città a fare scelte innovative nei processi di rimodulazione urbana, sociale ed economica, Google ha già emesso in passato 5,75 miliardi di dollari in obbligazioni ‘verdi’, i cui proventi finanzieranno progetti in corso e futuri, ambientalmente e socialmente responsabili. Ciò le ha permesso di guadagnarsi, per il settimo anno consecutivo, un grado ‘A’ nella lista di Cdp sul cambiamento climatico, l’organizzazione che aiuta le aziende e le città a divulgare il proprio impatto ambientale.

Ma non è tutto. Big G sta anche sperimentando negli Usa e in Danimarca un nuovo approccio per verificare quanta energia pulita viene esattamente utilizzata nei suoi data center. Partendo dal concetto di T-Eac (Time-based energy attribute certificates), il sistema segue un’analisi oraria e non più solo mensile o annuale, così da restituire metriche più precise e indirizzare al meglio le risorse a disposizione.

“Tutto questo lavoro – spiega Mountain View in una nota – fa parte del Dna di Google sin dalla nostra fondazione nel 1998. Al raggiungimento di ogni pietra miliare, in qualunque ambito, la nostra abitudine è chiederci: “Cosa possiamo fare di più?”. E lo stiamo applicando ai nostri obiettivi climatici. Quindi, ad esempio, dopo essere diventati carbon neutral nel 2007, la prima grande azienda a farlo, abbiamo fissato l’obiettivo di coprire il 100% del nostro consumo di elettricità con l’energia rinnovabile e ci siamo riusciti per la prima volta nel 2017. Siamo orgogliosi del lavoro ambientale che abbiamo svolto”.

Gli obiettivi futuri

Ora lo sguardo di Big G punta dritto al futuro. “Entro il 2030, miriamo a operare con energia priva di emissioni di carbonio 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e aggiungere 5 GW di energia priva di emissioni di carbonio attraverso investimenti in regioni di produzione chiave – puntualizza la società -. Siamo inoltre fortemente concentrati nel dare potere alle persone e alle comunità di agire. Entro il 2022, miriamo ad aiutare 1 miliardo di persone a fare scelte più sostenibili attraverso i nostri prodotti (si pensi alle condivisioni di biciclette e alle stazioni di ricarica elettriche elencate su Google Maps) e entro il 2030 prevediamo di aiutare più di 500 città e governi locali a ridurre un totale di 1 gigaton di emissioni di carbonio all’anno”.

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