BREVETTI

Guerra dei brevetti, la corte federale Usa: Qualcomm deve un miliardo di dollari a Apple

Il giudice ha accettato la posizione della Mela e riconosciuto la violazione di un accordo di cooperazione sui brevetti siglato nel 2013. Sentenza solo preliminare: il chipmaker fa sapere che per ora non verserà alcuna somma

Pubblicato il 15 Mar 2019

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Qualcomm deve pagare un miliardo di dollari ad Apple come rimborsi sui diritti brevettuali non versati: lo ha deciso, con una sentenza solo preliminare, il giudice federale della California Gonzalo Curiel. Si apre così un nuovo capitolo nella lunga e complessa disputa legale tra il colosso dei chip e il produttore degli iPhone. Qualcomm ha indicato che non intende versare la somma ad Apple fino a quando non otterrà una sentenza definitiva.

Secondo il giudice Curiel della Corte distrettuale degli Stati Uniti nella California del sud, Qualcomm ha infranto un accordo stipulato con Apple nel 2013. Apple usava i modem chip di Qualcomm per la connessione alle reti dati mobili negli iPhone. In via generale, i contractor che assemblavano gli iPhone dovevano pagare a Qualcomm i diritti (miliardi di dollari l’anno) per usare i suoi brevetti  negli iPhone e Apple poi rimborsava i suoi contractor per questa spesa sulle licenze brevettuali. Oltre a questo, separatamente, Qualcomm e Apple avevano un accordo di cooperazione in base al quale Qualcomm doveva applicare uno sconto ad Apple sui pagamenti dei brevetti usati negli iPhone se Apple acconsentiva a non far causa a Qualcomm in tribunale o ad attaccarla presso i regolatori.

Due anni fa, però, Apple ha fatto causa a Qualcomm sostenendo che il chipmaker aveva violato questo accordo non versandole quasi un miliardo di dollari di tali sconti. Qualcomm ha replicato di aver smesso di versare ad Apple i soldi degli sconti perché l’azienda di Cupertino aveva infranto l’accordo spingendo altri produttori di smartphone a presentare esposti ai regolatori e a presentare dichiarazioni “false e ingannevoli” alla Fair Trade Commission coreana che stava indagando su Qualcomm per questioni antitrust. Apple ha sostenuto che stava solo rispondendo, come richiesto dalla legge, ai regolatori in merito a indagini già avviate. Il giudice Curiel ha dato ragione ad Apple e ordinato a Qualcomm di versare il miliardo di dollari dovuto.

Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm, ha dichiarato all’agenzia Reuters che, anche se la sentenza preliminare è favorevole ad Apple, è positivo che il giudice abbia fatto emergere il ruolo dell’azienda degli iPhone e ha sottolineato che la decisione non è definitiva fino al dibattimento in aula con entrambe le parti, che sarà avviato solo il prossimo mese. Per ora è improbabile che Qualcomm faccia alcun pagamento ad Apple.

Sono numerosi i fronti legali aperti tra le due aziende americane. A febbraio Qualcomm ha chiesto alla International trade commission (Itc) americana di vietare l’importazione di alcuni modelli di iPhone che violerebbero i brevetti del chipmaker. Secondo Qualcomm, questi telefoni della Mela usano impropriamente i suoi brevetti sulla gestione ottimale della batteria; l’azienda di San Diego ha chiesto alla Ict di ribaltare una precedente decisione favorevole ad Apple e vietare l’importazione di alcuni modelli di iPhone con chip Intel.

In un’ulteriore disputa legale, Qualcomm ha accusato Apple di averle sottratto segreti commerciali e di averli condivisi con Intel. Separatamente, Apple ha fatto causa a Qualcomm sostenendo che impone termini di licenza vessatori. Fuori dagli Stati Uniti, Qualcomm ha cercato e ottenuto parziali bandi contro gli iPhone in Cina e Germania.

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