CYBERSECURITY

Hacker all’assalto del governo Trump: violate le password di Giuliani

Attaccato il capo della task forse sulla cybersecurity e di altri 13 funzionari dell’esecutivo Usa. Tra i big coinvolti anche il capo dei social media Dan Scavino e il portavoce Sean Spicer

Pubblicato il 23 Gen 2017

Andrea Frollà

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Colpaccio hacker contro Rudolph Giuliani e di altri 13 funzionari del nuovo governo Usa. Un gruppo di pirati informatici è riuscito a sottrarre le password del capo della task-force sulla sicurezza informatica e di alcuni esponenti dell’amministrazione targata Donal Trump, come riporta il sito di Channel 4. Le chiavi d’accesso sono state poi rese pubbliche e, notizia piuttosto sorprendente, diversi funzionari hackerati avevano impostato la stessa parola chiave per più servizi. Esattamente uno degli errori più comuni che regala terreno fertile ai criminali informatici.

La violazione dei funzionari riguarderebbe il potenziale segretario al lavoro Andy Putzer, quello agli interni Ryan Zinke e il portavoce Sean Spicer. Nella lista ci sono anche il direttore del Consiglio delle Politiche domestiche Andrew Bremberg, il direttore del Consiglio nazionale del Commercio Peter Navarro, il capo dei social media Dan Scavino, il rappresentante speciale per i negoziati internazionali Jason Greenblatt e il direttore delle operazioni dell’Ufficio Ovale Kevin Schiller. Insomma, una lista di pezzi grossi a cui si aggiunge Giuliani, la cui nomina a capo della task-force sulla cybersicurezza è stata fortemente criticata dagli esperti del settore, che hanno fattore notare le vulnerabilità del suo sito web personale.

Specialmente dopo gli scandali Nsa e Wikileaks il tema della sicurezza informatica è costantemente all’attenzione dell’opinione pubblica. L’ultimo caso eclatante in ordine di tempo è quello di Yahoo, bersaglio di un doppio attacco tra 2013 e 2014 che ha provocato il furto di oltre un miliardo di account. La compagnia, pronta a trasformarsi in Altaba una volta che sarà avvenuta la cessione a Verizon, è finita nell’occhio del ciclone per aver divulgato la notizia della maxi violazione del 2014 soltanto a settembre 2016, cioè due anni la penetrazione degli hacker nei sistemi informatici. La vicenda è ora al vaglio della Security and Exchange Commission, l’equivalente Usa della Consob, che sta indagando sui cyberattacchi subiti da Yahoo. Secondo le autorità di controllo la web company avrebbe dovuto informare subito i suoi clienti e gli investitori sugli attacchi degli hacker. La Sec ha aperto un’inchiesta e nel dicembre scorso ha chiesto all’azienda Usa tutta la documentazione necessaria.

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