I progetti solidali presentati all’Onu

Pubblicato il 15 Mag 2013

Informatici Senza Frontiere (Isf) il 15 maggio avrà l’onore di presentare parte del suo operato a Ginevra nell’ambito del World Summit on the Information Society Forum 2013 dell’Itu, agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel campo dell’Information Technology. Un evento di portata internazionale che riunirà nella sede europea dell’Onu oltre 1300 partecipanti da 140 stati per il più grande raduno annuale del mondo della Ict, avviato con il preciso scopo di creare una piattaforma in continua evoluzione capace di affrontare le questioni più attuali nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Un’occasione preziosa, dunque, per Informatici Senza Frontiere, chiamata a presentare alla comunità internazionale il proprio operato proprio perché identificata a livello europeo come realtà rappresentativa di quanto le più moderne tecnologie possono fare per lo sviluppo sociale e culturale delle aree meno sviluppate del mondo, ma anche per i settori della disabilità e del disagio.

La parola chiave per Isf è infatti inclusione da realizzare attraverso il lavoro diretto, la formazione e la progettualità nelle scuole, negli ospedali, nelle comunità emarginate, tra i disabili, gli anziani e chi vive situazioni di difficoltà permanente o temporanea, e sono stati realizzati in diverse aree del mondo, comprese l’Africa, l’Asia e l’Europa. A spiegare a Ginevra nella sua complessità il campo di intervento di Isf sarà il suo direttore operativo per l‘Italia, Maurizio Dino.

Cuore dell’intervento di Informatici Senza Frontiere saranno però le relazioni dei coordinatori dei progetti realizzati dall’associazione nell’ambito del sostegno alla disabilità, Roberto De Nicolò e Chiara De Felice. È questo infatti il settore nel quale la ONLUS trevigiana si è particolarmente distinta mettendo a punto una serie di programmi rigorosamente open source –e quindi gratuiti– che hanno la caratteristica di essere innovativi, realmente efficaci, adattabili alle singole realtà e caratterizzati da quella marcia in più che solo le cose nate con il sigillo dell’amore e della passione per il proprio operato possono avere.

Spiccano tra questi “Isa – I Speak Again”, semplice comunicatore creato per ridare la parola ai malati di Sla o ad utenti tetraplegici, “Paperboy – Strillone” applicazione che ricrea on-demand giornali per gli utenti ipovedenti, “Musical Instruments for Persons With Disabilities”, per far sì che persone con disabilità possano suonare gli strumenti che amano e riscoprire la gioia della musica e “Dipinti tattili”, soluzione multimediale tecnologica mediante la quale il quale gli utenti ipovedenti / non vedenti possono “guardare” quadri famosi.

Alcuni di questi programmi sono già online ed utilizzabili, altri sono in fase di sperimentazione o in una fase prototipale, ma sono tutti costruiti utilizzando le competenze ed la creatività di tante persone che in Italia hanno messo a disposizione tempo e ingegno, con una quantità limitata di investimenti per ricerca e sviluppo.
Il panel di Informatici Senza Frontiere a Ginevra ospiterà inoltre l’intervento in streaming di Arun Metha di Bapsi associazione asiatica specializzata nelle soluzioni informatiche per le pluridisabilità, in particolare per i sordo ciechi. Se, infatti, per le singole disabilità, cominciano ad esserci tecnologie di supporto interessanti ed economicamente sostenibili, tutto si complica quando la disabilità è più complessa. Arun Metha spiegherà come molto si possa fare con l’aiuto di un semplice smartphone e molta creatività.

Ecco i progetti principali di Isf. Open Hospital è software open source sviluppato da Isf per aiutare gli ospedali rurali nei Paesi in via di sviluppo a migliorare il loro funzionamento nella gestione quotidiana. Attualmente è installato e utilizzato in diversi ospedali in Kenya, Uganda, Benin e Afghanistan: un gruppo di soci Isf si occupa costantemente di svilupparlo e aggiornarlo per renderlo sempre più utile e funzionale. Per il futuro prossimo l’accordo di collaborazione già siglato tra Isf ed il Cuamm Medici per l’Africa consentirà la diffusione del programma in tutti gli ospedali africani della rete CUAMM. In Italia Informatici Senza frontiere ha realizzato progetti simili attraverso il progetto GuestsHome, un’applicazione libera perla gestione della Casa dell’Ospitalità di Mestre.

La realizzazione di un’aula informatica, anche piccola, può essere di grande aiuto per il funzionamento e per il miglioramento della vita in alcuni ambienti disagiati. Nel reparto di lungodegenza infantile degli ospedali di Brescia, Trieste e Treviso, ad esempio, grazie al progetto Bambini al PC, i bambini ricoverati hanno la possibilità di continuare a comunicare con la famiglia e gli amici, giocare e seguire le lezioni scolastiche attraverso l’uso di computer messi in rete. Anche Africa le aule di informatica realizzate in Università e Ospedali permettono un miglioramento nella qualità della vita e delle relazioni.

Isf ha un occhio di riguardo per chi soffre in seguito a disabilità o a malattia nella convinzione che la possibilità di comunicare e coltivare i propri interessi sia una componente imprescindibile di una vita dignitosa per chi si trova in difficoltà. Ecco allora che nascono Isa I Speak Again, programma open source appositamente studiato per chi non può comunicare se non con gli occhi, o Musical Instruments for Persons with Disabilities, soluzione tecnologica per dare la possibilità di suonare a chi non lo può più fare in seguito a disabilità. Nel caso di Isa la versione base permette a tutti gli utenti che dispongono di un pc e di una webcam di utilizzare immediatamente il comunicatore, da casa, in un letto di ospedale, ovunque si trovino senza dover configurare nulla. È inoltre in fase di sviluppo la versione personalizzabile.

Il blocco dei sistemi informatici è l’altra faccia di tante situazioni di emergenza. Isf interviene con i suoi volontari in queste situazioni direttamente sul campo, nel tentativo di velocizzare le operazioni di ripristino di linee, reti, pc e sistemi. Nel caso del recente terremoto in Emilia Romagna, ad esempio, diversi sono gli interventi realizzati, grazie al supporto di 35 volontari.

Il primo intervento, nell’immediato, è stato quello di aiutare i tecnici dei vari Comuni colpiti dal sisma a ripristinare i sistemi informatici, in modo da far ripartire la macchina organizzative nelle nuove sedi temporanee destinate alle amministrazioni.

Grazie ad una donazione ad opera di HP, quattro scuole elementari dei comuni di Crevalcore e San Giovanni in Persiceto sono state rifornite di materiale tecnologico: 14 volontari di ISF, insieme a tecnici di HP, hanno installato e configurato in rete 105 nuovi pc portatili, 5 stampanti, 5 proiettori e 2 lavagne interattive.

Inoltre, alcuni volontari hanno partecipato, nelle giornate del 16 e 17 giugno 2012, ad Hackathlon Terremoto, un grande evento di condivisione che ha fatto incontrare ingegneri, informatici e service designer nella realizzazione di applicazioni e software open source in supporto alla Protezione Civile e alle tante realtà impegnate ad affrontare l’emergenza terremoto.

Informatici Senza frontiere organizza corsi di informatica di base e più avanzata a persone che vivono emarginazione e disagio sociale. È il caso, ad esempio, della Casa dell’Ospitalità di Mestre, dove si tengono corsi per il patentino Ecdl e di informatica di base, o del Centro Anziani di Treviso che, grazie alla collaborazione tra Isf, Assessorato alla Famiglia del Comune di Treviso e Scuola Edile di Treviso, offre le possibilità agli over 60 di scoprire le tante possibilità offerte dal computer e dalla navigazione Internet.

In questo ambito si colloca anche la partecipazione di Informatici Senza frontiere al Progetto “Navigare Insieme” di Telecom Italia che, attraverso palestre di informatica allestite in tutta Italia, si propone di coinvolgere in un percorso di inclusione tutti coloro che al momento, per ragioni di età e di lavoro, sono esclusi dall’utilizzo dei nuovi sistemi di comunicazione.

Seminari specifici sono poi rivolti ai genitori come “I nostri figli nell@ rete”, per insegnare loro le protezioni da attivare e le precauzioni da prendere per far sì che Internet sia un’opportunità anziché un pericolo per i piccoli navigatori.

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