MERCATO PUBBLICITARIO

Iab Italia, online advertising a +7,7% nel 2013

Inserzioni su digitale a quota 1,5 miliardi trainati da video e mobile. Per il 2014 si stima un’ulteriore crescita all’8,5%. Ma la presidente Zanette dice: “Italia ancora indietro sulle infrastrutture”

Pubblicato il 03 Dic 2013

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La pubblicità su Internet continua a crescere: gli investimenti segnano +7,7% nel 2013, con video e mobile che trainano il comparto, e per il 2014 si stima una crescita dell’8,5%. Ad evidenziarlo è Simona Zanette, presidente di Iab Italia, in apertura dell’undicesima edizione di Iab Forum dal titolo “Inspiring Digital Ideas”, che si tiene oggi e domani al MiCo – Milano Congressi.

Zanette ha sottolineato che le aziende italiane credono sempre di più nelle potenzialità del digitale, ma siamo ancora un passo indietro rispetto alla media europea. A confermarlo l’andamento degli investimenti in online advertising, che anche quest’anno mantiene un trend di crescita, seppur non a doppia cifra, a fronte di un mercato della pubblicità tradizionale che resta in negativo.

Gli investimenti in online advertising crescono del 7,7% nel 2013 per un valore totale pari a 1.526.485.000 euro. A guidare la crescita del comparto è ancora la Display Advertising, su cui si concentra il 47% degli investimenti in pubblicità online, trainati dal Video Advertising che registra +38,7% e dal Mobile Advertising che segna +34,1%.

Un andamento che rispecchia peraltro l’evoluzione dell’audience e i nuovi modelli di consumo degli italiani: oggi il 41% della popolazione attiva su Internet accede non solo da pc ma anche da device diversi: smartphone, tablet, console. Un dato significativo se paragonato alla media europea, che è del 37%.

Simona Zanette ha sottolineato che Video e Mobile saranno i principali driver di crescita anche nel 2014, anno che, secondo le stime di Iab Italia, dovrebbe vedere gli investimenti in crescita dell’8.5%. Ad influire sull’andamento positivo del prossimo anno, inoltre, l’ingresso da protagonista del segmento del Programmatic Buying, evoluzione della tradizionale pubblicità display partita dagli Usa e già diffusasi in Europa, basata sulla possibilità di pianificare su specifiche e definite tipologie di target, che sta cominciando ad affermarsi anche nel nostro Paese.

“I dati confermano un trend positivo ed un crescente interesse da parte delle aziende italiane ad investire nell’online advertising, ma evidenziano al contempo che il nostro Paese non è ancora allineato al resto d’Europa nel cogliere l’opportunità del digitale” ha commentato la presidente di Iab Italia a margine della sua presentazione. “Se è vero infatti che Video e Mobile sono i driver che guidano, e guideranno anche nel 2014 la crescita in termini di investimenti pubblicitari su Internet, è vero anche che l’Italia non ha ancora le infrastrutture utili a supportarne ulteriormente lo sviluppo. L’Italia è infatti ancora fanalino di coda per penetrazione della banda larga e velocità della connessione, fattore che comporta che il digitale continui a crescere ma con ritmi più lenti rispetto alla media europea. Confidiamo quindi che il governo prosegua nella direzione intrapresa per accelerare il processo di recupero del gap”.

Enrico Gasperini, presidente Audiweb, ha poi illustrato i dati di scenario sull’audience online, evidenziando il trend in flessione dell’audience da pc, in Italia come nei principali Paesi del mondo, a fronte di un’audience mobile di 9,9 milioni di utenti online da smarthphone e 4,2 milioni da tablet stimata nel mese di settembre. Il mobile conquista il 46% della total digital audience (accessi da pc e da device mobili) e le fasce più giovani della popolazione che trascorrono più tempo online da questi device (il 54% del tempo online da mobile è dei 18-34enni), contribuendo allo svecchiamento dell’audience. Dall’analisi è emerso, inoltre, che l’uso di mobile app prende l’87% del tempo totale speso da mobile, con un uso quotidiano solo da smartphone pari all’ 84% del tempo mensile dedicato alla navigazione, mentre la distribuzione del tempo speso da tablet tra le fasce d’età presenta ancora le stesse quote del pc.

I livelli di diffusione raggiunti dalla tecnologia mobile, insieme alla possibilità di avere un device connesso durante tutta la giornata, offrono ai Marketers nuove opportunità di comunicazione e pubblicità, grazie ad un’audience consistente, variegata e fortemente segmentabile. Questo quanto emerso dalla ricerca presentata da Cristina Colombo, Consumer Insight Director Tns Board Member e Gabriella Bergaglio, Digital Practice Lead Tns. Viene riconosciuta l’importanza del canale, inserendo il Mobile fra le priorità di investimento, sia a livello strategico, che tattico. In un’indagine Tns effettuata per Iab Australia (Gennaio 2013), l’industry dichiara che a 2 anni il 47% delle campagne includeranno il mobile. Emergono però segnali di cautela: per un 32% risulta difficile individuare il value for money delle campagne mobile rispetto agli altri media.

Le nuove tecnologie però possono supportarci attraverso misurazioni dei comportamenti effettivi tenuti dagli utenti. In questo modo si può evidenziare una digital footprint tipologica, che coinvolge la fruizione dei device, le attività maggiormente effettuate, quando e dove, i canali di fruizione (app vs web) e i contenuti stessi.

A chiudere la prima mattinata di Iab Forum 2013, due importanti ospiti internazionali: Soraya Darabi, fondatrice del noto social network Foodspotting, tra i principali esperti di comunicazione nel mondo, che ha spiegato “l’approccio beta al business”, tema al centro del suo ultimo libro, elemento in grado di guidare la crescita e l’innovazione all’interno delle organizzazioni, concentrando gli sforzi strategici per entrare nel futuro, e Steve Rosenbaum, padre del video user-generated e creatore del famoso sito hosting free Magnify.net, che ha affrontato il tema dei contenuti in rete, di come sia possibile per gli editori continuare a ‘vincere’ la battaglia quotidiana in un panorama che vede sempre più i consumatori diventare essi stessi creatori di contenuti, e di come anche il contenuto pubblicitario debba necessariamente adattarsi all’inarrestabile evoluzione.

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