IL TAGLIO DEL NASTRO

Ibm, a Bari la sede 2.0 dell’Innovation Center su misura di Pnrr

La struttura, presente nel capoluogo pugliese dal 2019, è stata rinnovata per affrontare le sfide delle transizioni digitale e green. L’obiettivo è valorizzare il network costituito a cavallo di aziende e poli formativi locali per arricchire le competenze e migliorare l’apporto delle tecnologie di frontiera

Pubblicato il 07 Lug 2022

Ibm ha inaugurato a Bari, alla presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, la sede rinnovata del Client Innovation Center (Cic), il centro di innovazione di Big Blue – nella regione dal 1959 – parte della divisione Ibm Consulting. Il Cic del capoluogo pugliese, si legge in una nota, partecipa ad alcune delle iniziative che alimentano l’innovazione e la competitività in Italia a cavallo di intelligenza artificiale, cloud ibrido, internet of things, 5G e cybersecurity.

Più nello specifico, la struttura si occupa della realizzazione di progetti innovativi per aziende pubbliche e private – dalle grandi banche alle società di telecomunicazioni, passando per i player dei trasporti e dell’energia fino alla grande distribuzione – puntando alla formazione di nuove professionalità e competenze su tecnologie emergenti grazie alla collaborazione con poli universitari d’eccellenza sul territorio e alla connessione con un network globale.

Il valore strategico del Cic di Bari

La sede del Client Innovation Center era stata aperta a Bari nel 2019. Lo scopo del rinnovamento della struttura è quello di ampliare sempre più il capitale umano messo al servizio della modernizzazione del Paese, puntando sulle eccellenze che la città offre anche grazie a poli universitari d’eccellenza.

“Le trasformazioni digitale e green”, spiega Gianni Margutti, Managing Partner Ibm Consulting Italia, “sono le leve fondamentali per accompagnare il Paese verso una ripresa economica e sociale sostenibile, come già ampiamente dimostrato dall’impianto del Pnrr. Senza mai dimenticare l’importanza strategica del capitale umano e delle professionalità che occorrono a guidare l’innovazione verso benefici per tutti e non solo per pochi. Di fronte a queste sfide, Ibm è pronta a fare la sua parte continuando ad investire anche nel capoluogo pugliese per alimentare la modernizzazione di cui il nostro Paese ha bisogno”.

La scelta di Bari punta a valorizzare una regione ad alto potenziale perché costituita da un’offerta formativa di altissima qualità (Politecnico, Università e Istituti Tecnici) e dalla presenza di aziende appartenenti a settori di industria tradizionalmente votati all’innovazione, come quello agroalimentare, aerospaziale e manifatturiero. Inoltre, il tessuto produttivo pugliese, fatto di medie e piccole imprese informatiche e di start-up innovative, ha costituito e costituisce un’ulteriore spinta all’investimento di Ibm, che può trovare anche importanti collaborazioni capaci di accelerare il processo di crescita sul territorio.

Negli ultimi due anni Ibm Client Innovation Center ha infatti “riportato a casa” professionisti già maturi che avevano scelto altri luoghi in Italia o all’estero per svolgere la propria professione. E ha accolto nuovi talenti, assumendo centinaia di persone nella sola sede di pugliese negli ultimi diciotto mesi.

Il progetto ha, inoltre, attirato in Puglia progettualità di importanti aziende e istituzioni dell’intero territorio nazionale: dalle grandi banche alle società di telecomunicazioni, fino ai protagonisti nei settori dell’energia, dei trasporti, della mobilità, della Pubblica Amministrazione e della grande distribuzione. Queste attività consentono di fare della Puglia parte integrante dei processi di sviluppo di tecnologie di frontiera, ma anche di sperimentazione sul quantum computing e su temi come il metaverso.

“Questa iniziativa”, chiosa Luca Naccarato, Ibm Client Innovation Center Leader Italia, “si inserisce nei programmi di sviluppo che Ibm sta portando avanti nel percorso di rilancio avviato dalla Regione Puglia. Ed è un esempio virtuoso e concreto di collaborazione, coinvolgendo le Istituzioni, le imprese del territorio, le università e le giovani generazioni per favorire l’innovazione e lo sviluppo di nuove professionalità che integrino le tecnologie esponenziali ormai essenziali per essere competitivi in uno scenario globale”.

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