LE TRIMESTRALI

Ibm e Sap, conti oltre le attese. Ma parte il taglio costi

Il 2022 chiude in positivo in particolare grazie alle performance del business cloud. Ma le due aziende annunciano piani di licenziamento per affrontare il futuro con parametri più in linea con lo scenario macroeconomico

Pubblicato il 26 Gen 2023

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Sap, Ibm, Uber Freight:continuano i tagli nel settore Ict prosegue e si estende anche alla logistica, senza dar segno di volersi arrestare.

A pochi giorni dai licenziamenti annunciati da Salesforce, il cui piano di ristrutturazione prevede di fare a meno del 10% dell’attuale forza lavoro, oggi attestata a 80mila dipendenti, e Spotify, che sta pianificano il taglio del 6% del personale, ovvero di circa 600 dipendenti, è la volta di altre super Big: la software company tedesca Sap ha ufficializzato l’intenzione di rinunciare a 3.000 posti di lavoro, ovvero circa il 2,5% del totale e Ibm,  si prepara a tagliare circa 3.900 posti, pari a circa l’1,5% della sua forza lavoro globale. Uber Freight, ha reso noto che licenzierà circa 150 dipendenti, ovvero circa il 3% della sua forza lavoro, a causa dell’incertezza economica che sta colpendo la domanda di servizi di spedizione. 

Ma il quadro, a livello globale, è ancora più fosco. Il numero delle aziende del mondo tech che hanno deciso di ridurre il numero dei dipendenti è infatti andato crescendo costantemente negli ultimi mesi: Alphabet, la holding di cui fa parte anche Google, ha annunciato il taglio di circa 12mila lavoratori, Microsoft ha già ufficializzato 10mila esuberi e Amazon è arrivata ad annunciarne 18mila.

Sap, il business cloud cresce del 33%

I dati di chiusura del quarto trimestre e del 2022 sono confortanti, ma Sap farà comunque i conti con il taglio del personale. Questo il quadro che emerge dalle ultime notizie diffuse dalla società tedesca del mondo Erp, la quale fa sapere che nell’anno fiscale 2022 le entrate cloud sono state in aumento del 33%, mentre le entrate cloud S/4Hana del quarto trimestre sono aumentate ulteriormente, con un aumento del 101%. L’attuale portafoglio ordini cloud supera i 12 miliardi di euro, in aumento del 27%, e l’utile lordo del cloud Ifrs risulta in aumento del 38%. L’utile operativo Ifrs del quarto trimestre è in aumento del 17%.

Le prospettive per il 2023 intanto prevedono un’accelerazione della crescita del fatturato, tanto che il ceo Christian Klein non risparmia toni ottimistici: “Sap è più resiliente che mai. Concludiamo il 2022 con un continuo forte slancio cloud e un ritorno alla crescita dell’utile operativo nel quarto trimestre, segnando un importante punto di svolta. Verso il 2023, questo ci dà grande fiducia nel mantenere la nostra promessa di accelerare la crescita dell’utile operativo non Ifrs a due cifre e del fatturato”.

Nel frattempo, però, l’azienda ha dichiarato che taglierà fino a 3.000 posti di lavoro, ovvero circa il 2,5% della sua forza lavoro: “Stiamo ulteriormente concentrando il nostro portafoglio nelle aree in cui siamo più forti per continuare la nostra crescita accelerata”, ha chiarito Klein. “Questo ci ha portato ad annunciare oggi che intendiamo effettuare una ristrutturazione molto mirata in aree selezionate dell’azienda che avrà un impatto fino a 3.000 posizioni e includerà una riduzione dell’organico di circa il 2,5%”. Rispondendo a una domanda sui risparmi sui costi stimati derivanti dai licenziamenti, Luka Mucic, Cfo di Sap, ha affermato che la società prevede “dai 300 ai 350 milioni di euro in risparmi sui tassi di esercizio”.

Ibm, batte le stime. Nel 2023 crescita dei ricavi

Brutte notizie sul fronte HR arrivano intanto anche da Ibm, che ha fatto sapere di voler tagliare circa 3.900 posti di lavoro, pari a circa l’1,5% della sua forza lavoro globale. Il portavoce dell’azienda avrebbe dichiarato che il taglio dei posti di lavoro è un passo finale dopo la vendita di asset e non un segno di debolezza dell’azienda. Secondo quanto riferito, l’azienda prevede di registrare un onere di 300 milioni di dollari nel primo trimestre, legato allo scorporo della sua attività di infrastruttura gestita, Kyndryl, e alla dismissione, avvenuta lo scorso anno, dell’unità sanitaria Watson.
Nell’annunciare i risultati del quarto trimestre, Ibm ha dichiarato di aspettarsi per l’intero anno 2023 una crescita dei ricavi a valuta costante coerente con il suo modello a una cifra media e circa 10,5 miliardi di dollari di free cash flow consolidato, con un aumento di oltre 1 miliardo di dollari rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, Ibm ha registrato nel quarto trimestre un fatturato di 16,69 miliardi di dollari (contro un’attesa degli analisti di 16,40 miliardi) e un utile netto  di 2,71 miliardi di dollari o 2,96 dollari per azione, in rialzo dai 2,33 miliardi, o 2,57 dollari per azione, di un anno prima. L’utile adjusted è stato di 3,60 dollari per azione, appena al di sopra dei 3,59 dollari del consensus. I ricavi sono rimasti di fatto stabili a causa soprattutto della forza del dollaro, che ha ridotto le entrate di oltre un miliardo di dollari; la previsione degli analisti era per ricavi di 16,15 miliardi. 

“La nostra solida performance del quarto trimestre ha coronato un anno in cui abbiamo aumentato i ricavi al di sopra del nostro modello mid-single digit. I clienti di tutte le aree geografiche hanno sempre più abbracciato le nostre soluzioni di cloud ibrido e AI poiché la tecnologia rimane una forza di differenziazione nell’ambiente aziendale odierno”, ha commentato Arvind Krishna, presidente e amministratore delegato di Ibm. “Guardando al 2023, prevediamo una crescita dei ricavi per l’intero anno coerente con il nostro modello a cifra singola media”.

Uber taglia per far fronte all’incertezza del comparto spedizioni

E intanto, lo spettro licenziamenti inizia a coinvolgere anche il settore logistica e trasporti. L’annuncio più preoccupante arriva da Uber Freight, la quale ha dichiarato che licenzierà circa 150 dipendenti, ovvero circa il 3 per cento della sua forza lavoro, a causa dell’incertezza economica che sta colpendo la domanda di servizi di spedizione. La divisione di Uber Technologies ha affermato che i licenziamenti saranno limitati alle sue operazioni di intermediazione digitale che abbinano gli spedizionieri ai camionisti che cercano di trasportare merci. 

Uber ha lanciato la sua unità di trasporto merci nel 2017 con la convinzione che le aziende di autotrasporto e le merci caricate potessero essere abbinate utilizzando lo stesso concetto alla base della tecnologia di ride-hailing dell’azienda. L’unità ha registrato entrate per 1,8 miliardi di dollari per il terzo trimestre del 2022, con un aumento del 336% su base annua.

“Come sapete, il mercato della logistica sta attualmente affrontando una serie di venti contrari che hanno avuto un impatto sulla nostra base di clienti e sull’intero settore”, ha detto il ceo Lior Ron ai dipendenti. “L’anno scorso abbiamo accelerato le assunzioni in alcune aree della nostra attività di brokeraggio, pianificando una realtà economica diversa, ma i volumi non si sono concretizzati come previsto”.

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