Giornata di mobilitazione per i dipendenti Ibm dopo l’annuncio dell’azienda dell’apertura della procedura di mobilità per 290 dipendenti della divisione Global Technology services, che risale al 30 gennaio.
Il primo incontro tra la direzione aziendale, i sindacati e il coordinamento delle Rsu si era svolto il 10 febbraio nella sede di Assolombarda a Milano. Dopo quella riunione i sindacati avevano indetto per oggi una serie di manifestazioni di protesta, con astensione dal lavoro, presidi davanti agli stabilimenti e le astensioni dagli straordinari e dai turni di reperibilità.
“Ci auguriamo che questa mobilitazione serva per far fare un passo indietro all’azienda – afferma Nicola Alberta, coordinatore nazionale Fim Cisl gruppo Ibm – L’apertura unilaterale della mobilità per i 290 dipendenti della divisione Global Technology Services, rappresenta un primo e inaccettabile segnale di disimpegno di Ibm nel nostro Paese”.
“Riteniamo necessario – conclude Alberta – che il gruppo statunitense riveda i propri piani e presenti progetti di rilancio complessivo delle attività in Italia, utilizzando tutti gli ammortizzatori sociali necessari a tutelare professionalità e occupazione in un settore così importante come quello dell’elettronica e dell’hi tech”.