Ibm scommette sulle Pmi italiane, avanti tutta sui server cloud

Big Blue presenta la sesta generazione dell’X-Architecture. “Nuvola” e analytics sempre più a portata delle piccole e medie imprese italiane. Via anche a nuove soluzioni finanziarie per acquistare i prodotti

Pubblicato il 16 Gen 2014

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In attesa di svelare le performance finanziarie del 2013 la prossima settimana, Ibm ha salutato il nuovo anno presentando la sesta generazione dell’X-Architecture, dedicata al mondo enterprise. E approfittando dell’occasione ha affermato che i risultati raggiunti lo scorso anno sulla Pmi italiana, superiori alle aspettative, segnano un primo passo nel cambio di mentalità e nell’approccio che anche le organizzazioni più piccole stanno sviluppando rispetto al tema dell’innovazione. Specialmente negli ambiti cloud, storage e analytics. Il che comporterà un ulteriore potenziamento dei progetti e degli investimenti sul canale, oltre alla creazione di nuove soluzioni finanziarie, per permettere alle aziende di ridurre i costi iniziali per l’adozione di software e hardware.

A delineare il quadro della situazione c’erano stamattina a Milano Paolo Sangalli, director di Systems and Technology Group (nella foto) e Alessandro De Bartolo, responsabile delle business unit x86 e PureFlex. Innanzitutto i nuovi prodotti: l’architettura X6 conferma la continuità che Big Blue dedica ai sistemi x86, sulla scia dell’implementazione di una piattaforma sviluppata a partire dal 2000. La sesta generazione, secondo Sangalli, punta a garantire velocità (fino a 12,8 terabyte di storage flash ultrarapido vicino al processore, con prestazioni applicative aumentate grazie alla latenza di scrittura del sistema minima possibile), flessibilità (attraverso una concezione modulare e scalabile, in grado di supportare diverse generazioni di Cpu – si stima fino a tre – che può ridurre i costi di acquisizione fino al 28% rispetto alle soluzioni dei competitor) e affidabilità (grazie a funzionalità in grado di estendere i modelli di erogazione cloud ad applicazioni mission-critical). Per le applicazioni che richiedono grande capacità di memoria, X6 fornisce una memoria scalabile triplicata rispetto alla generazione precedente, un fattore primario – spiega Ibm – per supportare le attività legate al cloud computing e agli analytics.

Restando in tema di analytics, database e ambienti cloud, arrivano Ibm System x Solution per DB2 con BLU Acceleration su X6, Ibm System x Solution per Sap Hana su X6 e System x Solution per VMware vCloud Suite su X6 per funzionalità di Infrastructure-as-a-Service.

Le novità sono consistenti anche sul fronte storage. Al centro della nuova offerta Ibm, la tecnologia sviluppata da Tms (Texas memory system), che Big Blue ha acquisito nel 2012. “Dopo un processo di Blue-washing”, ha spiegato De Bartolo, “presentiamo oggi i sistemi all-flash Ibm FlashSystem 840, che marcheranno la principale caratteristica con cui intendiamo distinguerci dalla concorrenza. La tecnologia è in grado di erogare prestazioni fino a 1,1 MIOPS doppie rispetto ai precedenti FlashSystem 820 e di fornire una capacità di memoria utile fino a 48 TeraByte in soli 2U di spazio fisico”. Al sistema è associata una nuova interfaccia grafica di gestione dedicata ai data center. La FlashSystem Enterprise Performance Solution, infine, coniuga le prestazioni del sistema alle funzionalità di System Storage San Volume Controller.

Sul fronte degli Sde (ambienti definiti dal software) Ibm propone Platform Resource Scheduler, integrato con OpenStack, per i propri clienti SmartCloud privati e ibridi. “Dal nostro punto di vista, OpenStack sta al cloud come Linux sta al sistema operativo”, ha commentato Sangalli.

In apertura si parlava anche di nuove soluzioni finanziarie destinate alla piccola e media impresa: oltre alle offerte di locazione, c’è anche l’opportunità di un finanziamento a 12 mesi a tasso zero fornito dalla stessa Ibm Italia Servizi Finanziari, con dilazioni di pagamento per 90 giorni su pacchetti specifici. Questo perché quello delle Pmi è un mercato sempre più importante per la filiale tricolore di Ibm: “La crescita del volume d’affari è stata nel 2013 a due cifre”, ha spiegato Sangalli, “rivelandosi per quanto riguarda i Puresystems persino maggiore in valore assoluto di quanto generato in mercati come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Tant’è vero che il nostro modello di co-selling (il fatturato è generato per il 95% dal canale) sarà adottato anche fuori dalla Penisola.

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