Un passo avanti per proteggere l’Open Internet. Così Neelie Kroes, commissario Ue per l’Agenda digitale, ha definito la decisione del governo degli Stati Uniti di cedere il controllo dell‘Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), potente organizzazione no-profit impegnata per la sicurezza, stabilità e interoperabilità di Internet e nota perché assegna alle aziende i domini quali .com o . net.
“Sono estremamente soddisfatta – ha detto Kroes – che il Dipartimento Usa del Commercio abbia annunciato che cederà il controllo di alcune funzioni Internet chiave alla comunità globale degli stakeholder (tra cui quella di avere l’ultima parola sui top level domain come .com o .de). Questo significa – ha sottolineato – che il governo Usa sta rispettando una promessa fatta da tempo in un momento critico per la Internet Governance”. La Kroes ha poi ricordato che la decisione arriva un mese dopo l’appello della Ue per una chiara tabella di marcia relativa alla globalizzazione di Icann.
A questo proposito il Commissario ha ricordato che “i prossimi due anni saranno cruciali per ridisegnare la mappa della Internet Governance, perciò coloro che hanno interesse a mantenere un Internet aperto, libero e affidabile devono agire adesso”.
“È stato un gesto responsabile e la cosa giusta da fare” ha poi argomentato la leader politica europea, aggiungendo che “contribuirà a una maggiore fiducia della comunità globale nella gestione di Internet”. Ed ha poi sottolineato: “Una governance multi-stakeholder trasparente, affidabile e inclusiva per proteggere l’Open Internet è tra i principi chiave per il futuro della Internet governance”.
Da parte sua l’Unione Europea, ha assicurato Kroes, supporterà in pieno l’Icann: “Contiamo di collaborare con l’istituzione – ha proseguito – per migliorare e rafforzare le sue funzionalità nel nuovo contesto che si viene a creare”.
L’esponente politica europea ha poi rilevato che “è un duro compito” assicurare che “la transizione a un sistema di nomi globalizzato non metta a rischio la stabilità e la sicurezza degli indirizzi sul web, ma sono soddisfatta che la comunità dei tecnici di Internet sia tutta al lavoro”.
Secondo la Kroes l’imminente incontro in Brasile sulla Internet Governance sarà una buona occasione per esaminare i dettagli della transizione e assicurare che l’esito sia quello che vogliamo: “un Internet aperto e affidabile che continui ad essere motore di innovazione, proteggendo allo stesso tempo i diritti fondamentali e i diritti umani”.
L’annuncio dell’Icann è arrivato dopo le richieste presentate dalla comunità internazionale, dalla Ue al Brasile, affinché riduca la sua influenza su Internet, richieste che si sono intensificate dopo le rivelazioni sulla capillare rete di sorveglianza tessuta dall’intelligence Usa e lo scandalo del Datagate.
Già a ottobre, in un’intervista rilasciata al Corriere delle Comunicazioni, il presidente e ceo dell’Icann, Fadi Chehadé aveva dichiarato: “L’Icann è troppo Usa-centrico, non è un modello perfetto e bisogna avere il coraggio di migliorarlo” per poi aggiungere: “Il governo di Internet deve essere affidato a un’istituzione mondiale che raccolga gli esponenti dei governi ma anche gli addetti al settore Ict, le aziende che controllano la maggioranza delle infrastrutture, gli accademici, la società civile. Dirò di più: occorre evolversi verso un modello “multi-equal-stakeholder”, e sottolineo la parola “equal”: in pratica non deve esserci un gruppo di persone che prevale sull’altro solo perché è più potente”.