“Catturare l’energia innovativa dei giovani e delle start up, incrementando la sinergia degli investimenti tra il pubblico e il privato”. E’ la ricetta di Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, per rilanciare il settore dell’Ict. Parlando a margine di un convegno sull’Ict al Cnr, Elio Catania ha sottolineato che bisogna “replicare il successo delle eccellenze tecnologiche testimoniato a Torino, a Milano, a Roma e nella Puglia dove il mondo delle start up è in grande evoluzione”.
Il presidente di Confindustria digitale individua un punto “determinante per collegare il valore delle start up con le filiere industriali e le università”. “Innanzitutto – afferma – bisogna creare una sinergia tra i finanziamenti pubblici e quelli privati attraverso fondi regionali per la ricerca pubblica allocati alle eccellenze. Ci vogliono fondi pubblici che incoraggino i privati a investire, parliamo di risorse limitate”.
“L’Italia è indietro a livello globale, perché investe solo l’1,27% del Pil in ricerca, contro il 2,8 della Germania, di cui il 22% E’ concentrato nel settore Ict. E se – dice Catania – rimaniamo in linea con l’Europa (che investe il 23% del totale della ricerca nel settore Ict) è tutto il continente che è in ritardo rispetto agli Stati Uniti, dove la Ricerca nel settore Ict quota quasi il 50% dell’intera spesa in R&S americana. Quindi c’è un ritardo a livello globale su tutto il settore di ricerca e sviluppo”
In una recente intervista la Corriere delle Comunicazioni Catania aveva lanciato segnali di ottimismo. “Ci sono almeno tre buone ragioni per esserlo – aveva detto – Primo: anche da noi si comincia a investire nelle tecnologie digitali più innovative, dal cloud all’internet delle cose. Secondo: l’Italia sta anticipando un megatrend dell’industria Ict continuando a essere leader nel mobile, sia riguardo alla diffusione dei dispositivi, smartphone e ora anche tablet – questi ultimi hanno sforato il tetto dei 6 milioni di pezzi – sia dei servizi. Terzo: ci incoraggiano i casi di eccellenza. Registriamo, ad esempio, importanti risultati nel mondo del fisco, della previdenza, così come in quello dei servizi sanitari di alcune regioni. Aumentano, poi, i casi di aziende, soprattutto medie, che stanno dimostrando grande capacità di trasformarsi, di crescere con l’innovazione. Dietro il successo c’è sempre un uso intensivo delle tecnologie e un leader che ci crede”.
“Tutti dobbiamo fare la nostra parte – aveva concluso Catania – Innanzitutto siamo fortemente impegnati a sostenere tutte le iniziative dell’Agenda digitale. Ma vogliamo avere anche un approccio molto propositivo e progettuale nei confronti del mercato e della PA. Mi riferisco al tema delle risorse. Al governo, ad esempio, abbiamo proposto di finanziare progetti attraverso partnership pubblico-privato, sia in modalità project financing sia di performance contracting. Insieme a un maggior utilizzo dei fondi strutturali si possono affrontare grandi progetti infrastrutturali riguardanti sanità, giustizia, scuola, turismo, smart city, tutte aree a grande dividendo sociale”.